Il tour di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Ultec Uil ha toccato il capoluogo del Pollino. Il 19 novembre si ferma per 4 ore il comparto
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Dal 23 ottobre scorso e fino al 22 novembre le organizzazioni nazionali del comparto energia hanno indetto un mese di sciopero nel quale i lavoratori garantiranno esclusivamente la continuità del servizio elettrico e la reperibilità del guasto. Poi il 19 novembre lo sciopero generale, già proclamato, farà incrociare le braccia ai lavoratori dell'energia per 4 ore. Le ragioni dello sciopero riguardano «un'organizzazione del lavoro che sempre più punta ad esternalizzare le attività con conseguente perdita di professionalità». Carichi di lavoro che aumentano esponenzialmente, il tutto, spiegano i sindacati di categoria per «la mancata volontà di Enel di assumere le risorse necessarie per garantire un servizio essenziale e allo stesso tempo garantire condizioni di vita e lavoro consone per i lavoratori».
A rischio la continuità dei servizi
Temi discussi nel corso dell'assemblea svolta a Castrovillari dai rappresentanti di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Ultec Uil. «Misure, quelle intraprese da Enel - dicono i rappresentanti dei lavoratori Antonio Mangano (Cgil), Vincenzo Celi (Uil) e Raffaele Bavasso (Cisl) - che sembrano vadano nella direzione che la modifica dell'art.177 del codice degli appalti vuole mettere in campo. Una modifica scellerata che porterebbe alla scomparsa di e-distribuzione per dividersi in un numero imprecisato di piccole ditte». Questo potrebbe comportare una serie di rischi per la continuità e la qualità di servizi, senza dimenticare un prevedibile «aumento dei costi economici e sociali, con impatti negativi destinati a scaricarsi, con tutta probabilità, anche sul costo del servizio e, dunque, sulle bollette di famiglie e imprese».
La Calabria all'ultimo posto per qualità
La Calabria in questo quadro di riorganizzazione è «all'ultimo posto della qualità del servizio elettrico» e da questa fase potrebbe avere «certamente la peggio». Per questo le organizzazioni sindacali chiedono «investimenti» sulla rete per guardare al futuro digitale ma anche «lavoro sicuro ed in sicurezza». Il settore elettrico durante il lockdown ha garantito la continuità del servizio «contribuendo in modo decisvo alla tenuta dell'intera nazione» dicono i sindacati. Ecco che è «necessario rimettere in discussione le scelte aziendali, che come sottolineato dai lavoratori non faranno altro che peggiorare la loro attività lavorativa svilendola di professionalità. Senza tralasciare il peso che queste scelte avrebbero nella vita loro privata». Si chiede dunque di rivedere l'articolo 177 per garantire ai lavoratori ed ai cittadini calabresi un «new deal che possa proiettarsi verso il futuro garantendoci un presente adeguato».