L’insoddisfazione corre sul filo della rete dove, nelle ultime ore, monta il coro delle proteste dei beneficiari del reddito di cittadinanza rimasti delusi dagli importi loro attribuiti. In molti casi l’erogazione è limitata a poche decine di euro, mentre gli spot pubblicitari avevano offerto la percezione di un sostegno più cospicuo, almeno fino a 780 euro mensili.

Migliaia di domande lavorate

L’equivoco si gioca sulla finalità della misura. Si tratta di una integrazione e non di un contributo. Quindi l’importo integra il reddito familiare, fino ad arrivare alla soglia massima concedibile. Per cui se, in base all’Isee, si gode già di un reddito vicino a questa cifra, l’integrazione può risultare davvero irrisoria. Nel complesso, dal 15 aprile scorso, l’Inps ha trasmesso a Poste Italiane il via libera per liquidare 487.667 domande. 177.422 sono state respinte mentre 15.876 sono ferme per ulteriore attività istruttoria. Mediamente il 7% del totale riceve una somma di appena 40/50 euro. La maggior parte si attesta sui 400 euro

Se le condizioni economiche sono cambiate

C’è poi il problema di coloro che oggi si ritrova in condizioni di indigenza ma nel 2017, anno di riferimento della certificazione Isee, avevano magari un lavoro che hanno perso. In questi casi cosa si può ricorrere al modello Isee corrente, come suggerito anche da Luca Cascardi, funzionario del Caf della Cgil di Cosenza.

 

 

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