Le ultime notizie hanno fatto tirare più di un sospiro di sollievo a diversi imprenditori calabresi, che però guardano oltre. E i dat testimoniano un incremento dell’interesse per i nostri prodotti verso i nuovi mercati
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Sospiro di sollievo, momentaneo o stabile che sia. Il congelamento dei Dazi USA da parte di Donald Trump ha per il momento frenato la corsa alla riparazione dell’export calabrese. Le ultime scelte del presidente USA, ad ogni buon conto, hanno concesso agli imprenditori di Calabria un’opportunità, ovverosia lo sguardo verso gli altri mercati. E c’è un Medio Oriente che fa sempre più gola.
Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti. Su 965 milioni di euro di export che partono dalla Calabria, 60 milioni vanno verso i nuovi ricchi del Medio Oriente. Tradotto in percentuale, il 5,33% dell’export totale calabrese.
Dazi Usa, se le imprese di Trump aprono nuove prospettive alla Calabria
Certo gli Stati Uniti restano il secondo partner commerciale della Calabria dopo la Germania e davanti alla Francia, ma a un’analisi più attenta si scopre anche che il Canada acquista beni dalla nostra regione per 17 milioni. Fa molto meglio, a sorpresa, la Polonia, che fra il 2022 e il 2024 ha visto crescere il commercio con la Calabria da meno di 20 milioni a 65 circa. E poi c’è la Cina.
Già, perché se nel 2023 l’export verso Pechino si attestava sui 13 milioni scarsi, negli ultimi dodici mesi l’incremento è stato del 70% circa, fino a superare i 21 milioni. Le nuove rotte della Calabria, dunque, guardano al Medio Oriente, ma non solo. Le nuove rotte potrebbero seguire le vecchie. Ovvero quelle di Marco Polo.