Non ha dato esito positivo l’incontro tra il presidente di Akrea, Gianluca Giglio, e le sigle sindacali per discutere di diverse problematiche che riguardano l’organizzazione aziendale della società partecipata al 100% dal Comune di Crotone, che si occupa prevalentemente di raccolta rifiuti in città.

Una riunione programmata alla luce della proclamazione dello stato di agitazione da parte dei sindacati, che da tempo chiedono risposte su questioni importanti, e che si è svolta nel giorno in cui gli undici lavoratori del verde pubblico hanno protestato nella sede di via Mario Nicoletta perché preoccupati del loro futuro occupazionale, visto che l’attività di cui si sono fino ad oggi occupati è tornata in capo all’ente comunale. Prossimo step, un tavolo in Prefettura e poi, in assenza di soluzioni, lo sciopero del personale.

Nessuna risposta nell’incontro Akrea-sindacati

Secondo il segretario generale della Uil di Crotone, Fabio Tomaino, l’incontro è stato «uno dei tanti passaggi su questioni ormai note, il cui risultato era abbastanza scontato perché sapevamo che non avremmo avuto risposte esaustive». Il sindacalista sottolinea due aspetti su tutti: «Intanto, quello organizzativo, completamente privo di una visione della gestione del personale, con azioni unilaterali e a volte discriminanti, che certo non vanno a vantaggio dell’efficienza del servizio. Poi c’è quello principale, che riguarda la salute dei lavoratori e la sicurezza nei luoghi di lavoro: oggi i lavoratori pagano tre gradi debolezze, che sono le condizioni igienico sanitarie delle isole ecologiche, le condizioni dei mezzi e la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, priva di una semplice pianificazione».

La vicenda degli operai del verde pubblico

Nessuna risposta nemmeno sul destino degli undici lavoratori del verde pubblico «perché – aggiunge Tomaino – oggi si gestisce con improvvisazione il problema del verde pubblico, ieri quello degli ausiliari del traffico. Non vi è un tavolo tra proprietà (Comune di Crotone, ndr) e società, che discuta in maniera armonica sulle questioni e questo provoca improvvisazione su problemi che esplodono pur conoscendone la natura e la tempistica». Che il Comune volesse avocare a sé l’attività del verde pubblico era noto da mesi e oggi le preoccupazioni degli operai impiegati in quel ramo sono legittime: «In questo momento lo sarebbero quelle di tutti i lavoratori di Akrea perché una società che non dimostra capacità organizzative e non ha una programmazione su investimenti, crescita e raccolta differenziata, non è candidata a crescere».

Chiesto un tavolo in Prefettura

Alla luce delle mancate risposte, i sindacati hanno chiesto la convocazione di un tavolo in Prefettura «con la speranza che - si augura il sindacalista - sia un luogo in cui si riesca ad avere una discussione leale e proficua tra le parti, altrimenti si rischia di arrivare al blocco dell’azienda e allo sciopero. Bisogna dare un segnale, abbiamo l’obbligo di darlo. Le denunce su queste tematiche, in questi anni, sono state tantissime ma nulla è migliorato. A questo punto, l’opinione pubblica, i cittadini e il massimo organo dello Stato sul territorio devono capire perché un servizio così importante non funziona o funziona malissimo».

In quella sede, non potrà sottrarsi al confronto, il Comune di Crotone: «Deve giocare un ruolo importante perché il finanziamento regionale per la raccolta differenziata è un aspetto importante per raggiungere determinati obiettivi, ma non sono cose che si muovono da sé: organizzazione aziendale, scurezza nei luoghi di lavoro, piano industriale dovrebbero far parte di un ragionamento di programmazione che oggi non esiste e quindi l’improvvisazione crea danni al servizio, quindi a cittadini, e mette a rischio lo stato occupazionale» conclude il segretario generale della Uil di Crotone.

I risvolti politici

Il destino dei lavoratori del verde pubblico e lo stesso futuro di Akrea stanno avendo anche risvolti politici. Nel corso del Consiglio comunale del 29 dicembre scorso, il consigliere di minoranza, Andrea Devona (Democratici progressisti), aveva presentato una interrogazione al sindaco, Vincenzo Voce, «ricevendo risposte inconcludenti per la risoluzione immediata del problema» commentano oggi in una nota lo stesso Devona e i suoi colleghi Giuseppe Fiorino (Crotone normale) e Fabio Manica (Forza Italia). «Ma la cosa che ci stupisce di più, è che – sostengono - dai banchi della maggioranza non è stata avanzata alcuna proposta, come se queste undici persone non esistessero. Per noi esistono e pertanto abbiamo già avanzato una serie di proposte sostenibili che devono assolutamente essere prese in considerazione da questa amministrazione. Così come avvenne durante l’emergenza verificatasi con i 19 dipendenti ex Akros, noi non ci tireremo indietro».