I sindacati avevano avvisato: più il tempo passa, maggiore è il rischio che i potenziali acquirenti perdano interesse. E proprio oggi il fondo irlandese Heritage Ventures ha comunicato al Tribunale di Roma e agli organi competenti di non ritenere più valida ed effettiva l’offerta di affitto ponte d’urgenza dell’Abramo Customer Care presentata in data 18 febbraio 2021.

«La decisione – si legge nella nota diramata - è stata presa a seguito della mancanza di riscontri definitivi rispetto alla proposta avanzata, che ha superato di gran lunga il termine ultimo del 10 marzo 2021 che Heritage Ventures aveva indicato come inderogabile».

«Tale data – afferma Orlando Taddeo, Managing Director di Heritage Ventures - non era stata da noi definita come termine puramente potestativo, ma era connessa ad importanti scadenze inerenti il business aziendale. Lo stato dell’azienda e l’incertezza rispetto al suo futuro non hanno permesso ad Abramo di partecipare ad alcune commesse rilevanti, incidendo quindi in maniera negativa su di un fatturato deficitario».

Secondo il fondo irlandese, solo un affitto ponte d’urgenza in attesa dell’asta per l’acquisto avrebbe potuto consentire di mantenere integro il valore di mercato di Abramo Customer Care: «Riteniamo di aver presentato tutte le garanze necessarie in merito alle risorse immediate che eravamo pronti ad investire immediatamente nella società per il pagamento dell’affitto anticipato. Il trascorrere del tempo senza alcun riscontro e l’aggravarsi della situazione di mercato della Abramo rendono per noi non più proseguibile questa iniziativa» conclude Taddeo.

«Heritage Ventures – conclude la nota - conferma però il proprio interesse e la propria disponibilità a valutare la partecipazione ad un’asta finalizzata all’acquisto d’urgenza della società».

Al momento, dunque, resta una sola offerta in essere per l’Abramo, quella presentata dalla società reggina System House.