Francesco Sapia, deputato del M5s membro della Commissione sanità alla Camera, dopo la denuncia della nostra testata, è intervenuto per sulla vicenda degli strani concorsi che si stavano espletando all’Asp di Cosenza e all’Azienda ospedaliera, dopo il suo intervento è stato revocato il concorso farsa dei 49 invalidi all’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Purtroppo all’Azienda ospedaliera di Cosenza un analogo concorso per l’assunzione di due operatori addetti call center ai sensi della Legge 68/99 e s.m.i. continua ad andare avanti, in spregio sia all’intervento dell’on. Francesco Sapia, e in spregio anche commissario per Sanità, Saverio Cotticelli, generale dei Carabinieri.

 

Tra l’altro, lo schiaffo a Cotticelli, è ancor più pesante considerato che lo stesso aveva affermato in più occasioni che «a ridosso delle elezioni regionali, non è bene reclutare personale, anche per gli interessi e appetiti politici che potrebbero celarsi in questa fase».

L’atteggiamento sia dell’onorevole Sapia che quello di Saverio Cotticelli, fa ben sperare che ci sia ancora qualcuno interessato e pronto ad intervenire contro gli abusi e i soprusi commessi da dirigenti pubblici complici del clientelismo più spregiudicato alla vigilia delle elezioni regionali. Dopo le denunce sulle le illegittimità del concorso Asp di Cosenza, il quale è stato revocato, non si comprende per quale motivo, nessuno ancora interviene per revocare e bloccare il concorso per l’assunzione di categorie protette bandito dall’Azienda ospedaliera di Cosenza nel quale si appalesano altrettante grottesche illegittimità. Al fine della ricostruzione di questa paradossale vicenda ricordiamo che tale procedura concorsuale era iniziata con la delibera n. 315/2016 con la quale l’ex Direttore Generale, Achille Gentile, aveva bandito un concorso per l’assunzione di n. 1 tecnico ascensorista, n. 1 centralinista e n. 2 operatori call center ai sensi della L. 68/99. Sempre Achille Gentile, con delibera n. 288/2018, aveva assunto come centralinista la sig.ra Sonia De Cunto, facendo poi far scorrere la graduatoria fino all’assunzione complessiva di 10 centralinisti, anziché un centralinista come previsto nel bando. Tra gli assunti, oltre alla sig.ra De Cunto, figurava anche il sig. Petrucci, i quali, avevano anche presentato domanda per partecipare alla selezione di operatori call center. (LEGGI QUI)

 

 

I candidati ammessi al predetto concorso risultavano essere 755, la prova pratica è stata calendarizzata in 13 giornate (dal 23.10.19 al 22.11.19) con circa 60 candidati a giornata. Dovrebbe poi seguire la prova orale con esito conclusivo della procedura prevista per il 2.12.2019. (LEGGI QUI)

C’è da chiedersi, come sia possibile esaminare 60 candidati in un solo pomeriggio, considerato che, la prova viene sostenuta singolarmente da ogni candidato alla presenza dell’intera commissione e che la stessa dura in media dai 10 ai 15 minuti.  Tempi che ci hanno segnalato tanti candidati che hanno partecipato al concorso. Dunque, facendo due conti, per esaminare tutti i 60 candidati occorrerebbero almeno 10 ore a sessione.

 

Ora ci chiediamo: chi ha calendarizzato ha tenuto conto di tutto ciò? A pensar male, evidentemente, chi ha messo su questa infernale baracca, aveva messo nel conto, o peggio, era a conoscenza che non tutti gli ammessi si sarebbero presentati alla prova.  Il sospetto che tale concorso sia una farsa utile alle elezioni regionali, onestamente, è molto plausibile. E del resto, che tale concorso abbia le caratteristiche della farsa, lo si percepisce dalla composizione dei membri della Commissione esaminatrice, della quale avevamo già scritto qualche giorno fa. Infatti, il paradosso di questa commissione, è che la precedente commissione esaminatrice sia stata sostituita con dipendenti selezionati nello stesso concorso, quello dei centralinisti, i quali sono la sig.ra De Cunto e il sig. Petrucci.

 

I due, tra l’altro, non hanno mai rinunciato alla loro candidatura per la selezione di operatori call center e, dunque, nelle giornate del 28 ottobre (Petrucci) e del 13 novembre (De Cunto) potrebbero anche decidere di partecipare al concorso per addetti al call center. È paradossale che i due si trovino ad essere contemporaneamente candidati ammessi e membri della commissione esaminatrice. È evidente che la loro posizione in commissione rappresenta una macroscopica illegittimità, peggio un macroscopico abuso d’ufficio. Sia De Cunto che Petrucci, infatti, avrebbero dovuto rinunciare alla loro candidatura, mentre l’Azienda Ospedaliera, avrebbe dovuto procedere alla rettifica dell’elenco dei candidati ammessi. Risulta assai strano, inoltre, che a seguito delle dimissioni del Presidente della Commissione, ing. Roberto Stefano con determina n. 280/19, rettificata con la determina n. 332/2019, con la quale si sarebbe dovuto procedere esclusivamente alla sostituzione del Presidente e del Segretario, si è deciso, invece, incomprensibilmente, di procedere alla sostituzione di tutta la Commissione. E non è finita qui. Il precedente presidente di commissione, ing. Roberto Stefano, era un dirigente amministrativo, mentre l’attuale presidente nominato, la dottoressa Galdini, è un dirigente medico, e non dovrebbe aver alcun titolo per svolgere le funzioni di dirigente responsabile U.O.C. Servizi Amministrativresidio Unico (call center) e, conseguentemente non dovrebbe avere nessun titolo a presiedere la Commissione esaminatrice di un concorso amministrativo.

  

Allora ci chiediamo: perché la dottoressa Panno non ha verificato le palesi incompatibilità del Presidente di commissione e dei due componenti, considerato che, la prima non ha i titoli per presiederla e i secondi sono palesemente incompatibili, oltre che, non hanno alcuna preparazione specifica in materia? Per quale motivo, si è preferito percorrere questa evidente strada piena di irregolarità e incongruenze amministrative, piuttosto che, nominare membri della commissione dipendenti o funzionari dell’Azienda Ospedaliera con anni di esperienza maturata nel settore dei call center?

È abbastanza evidente che tutto ciò, sia stato concepito sotto il mandato dell’ex direttore generale Achille Gentile, il quale, è noto per i “Bilanci in pareggio”.  

 

A questo punto, se anche noi cronisti che comunque siamo digiuni di diritto amministrativo, tutto ciò,  ci appare incongruente, illegale e pieno di ombre, come mai, invece, alla Commissaria dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, dottoressa Panizzoli, non appaiono quantomeno strane le vere e proprie nefandezze commesse dai suoi predecessori e continui a  tollerare la prosecuzione di questo iter scellerato e illegittimo? Ed ancora. Possibile che la dott.ssa Panizzoli non abbia recepito l’indicazione del commissario Cotticelli di bloccare tutti i concorsi e, in particolare quelli amministrativi, fino alle prossime elezioni regionali?

 

Chiaramente c’è a questo punto di sollecitare all’onorevole Francesco Sapia, un ulteriore intervento sull’Azienda ospedaliera di Cosenza, e ci faccia allontanare il dubbio che tale azienda ospedaliera, sia gestita e governata dalle norme di un’altra Repubblica. Una Repubblica molto più simile a quella delle banane che a quella basata sullo Stato di Diritto. Le illegittimità del concorso, infatti, sono pari, se non più pesanti, di quelle del concorso Asp revocato, e la sospensione dei concorsi dovrebbe valere per tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere calabresi.

Il sospetto che con le elezioni alle porte, i giochini per accaparrarsi qualche voto, diventano ogni giorno più sofisticati.

 

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