INTERVISTE | Le risorse destinate agli esercenti per l'anno 2019 sono finite nel dissesto e per il 2020 tocca alle famiglie fungere da bancomat per il Comune aspettando il rimborso
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Ci sono quattro piccole librerie di Cosenza costrette a fungere da bancomat per le casse di Palazzo dei Bruzi, con una esposizione pari a circa 120mila euro.
La scure del dissesto
Difficilmente riusciranno a farsi restituire questi soldi. Non per intero perlomeno. Perché la scure del dissesto si è abbattuta anche sui fondi destinati alle forniture dei testi in adozione nelle scuole elementari cittadine. Denaro anticipato dagli esercenti attraverso le cedole, che il Comune non ha provveduto a rifondere.
La differenza con i buoni libro
Queste risorse, nonostante arrivino dal Ministero dell'Istruzione, sono allocate direttamente nel bilancio del municipio, a differenza di quelli erogati dalla Regione, cosiddetti buoni libro, destinati alle famiglie meno abbienti per l'acquisto dei libri delle scuole secondarie, i quali rientrano invece nei fondi a destinazione vincolata e sono dunque, impignorabili.
Pozzo senza fondo
Una differenza di natura formale, ma anche sostanziale perché, mentre sia pure con notevole ritardo, i buoni libro sono stati finalmente ed integralmente rimborsati. Mentre le somme vantate dagli esercenti per la distribuzione, nell'autunno 2019, dei testi destinati agli scolari delle primarie, sono entrate a far parte della massa passiva, quel calderone somigliante ad un pozzo senza fondo nel quale giacciono adesso insieme agli altri crediti reclamati dalle altre centinaia di fornitori del Comune, che l'organismo straordinario di liquidazione deve soddisfare.
Svalutazione del credito
E siccome non ci sono abbastanza soldi per tutti, questi crediti saranno onorati con un significativo stralcio, pari mediamente al quaranta per cento. Facciamo i conti della serva: i librai hanno sui testi scolastici un margine di guadagno del 16 percento, ne perdono all'incirca il 40, per cui alla fine della fiera ci rimetteranno, se tutto va bene, non meno del 24 percento.
L'anticipazione delle famiglie
Inoltre, per l'anno scolastico appena iniziato, non sono ovviamente nelle condizioni di poter anticipare altre somme al Comune. Per cui i genitori, per ritirare i libri, che dovrebbero essere gratuitamente distribuiti, dovranno pagarli di tasca propria. Si tratta, è vero, solo di un'anticipazione che sarà, questa sì, rimborsata al cento per cento, si spera prima delle festività natalizie. Ma in tempi così duri, i cinquanta euro necessari per l'acquisto, pesano sui bilanci di molti nuclei familiari. Sulla vicenda abbiamo sentito due dei quattro librai coinvolti, Alberto Zumpano e Gennaro Sauzullo