L’Atp di Cosenza non segue le direttive del Ministero dell’Istruzione. E nella compilazione dell’organico di diritto, calcola il numero di docenti da mantenere in servizio in rapporto alle cosiddette classi pollaio, incompatibili con la necessità degli studenti di rispettare, all'interno delle aule, le distanze di sicurezza previste per frenare la diffusione del coronavirus.

Sit-in davanti l’Atp

Lo denunciano i sindacati di categoria, in presidio davanti la sede dell’Ufficio scolastico provinciale di Via Montagna, dopo aver appreso del drammatico taglio degli insegnanti operato dall’Ente. Sarebbero almeno un centinaio i perdenti posto.

Tagli ingiustificati

«Un numero non giustificato dal calo demografico – sottolineano i rappresentanti dei lavoratori - Al contrario, negli istituti secondari di secondo grado si registra addirittura un aumento delle iscrizioni pari a circa mille unità, rispetto allo scorso anno».

Il paradosso delle aule sovraffollate

La perdita di così tante cattedre in un particolare momento storico come quello del contrasto alla pandemia, suona come un paradosso: in teoria a parità di alunni dovrebbe esserci un numero maggiore di classi e, di conseguenza, anche di docenti. Ma a quanto pare, questo criterio non è stato preso in considerazione, e si è continuato a comporre aule sovraffollate con più di 25 ragazzi.

Comunicazioni tardive

Polemiche infine per le tempistiche nella comunicazione agli interessati, colti di sorpresa a pochi giorni dalla conclusione delle procedure, in scadenza il 5 giugno e per la quale è stata chiesta una proroga. Denunciata inoltre la mancanza di una interlocuzione istituzionale con l’Atp al cui vertice è tornato Luciano Greco. «Serve una task force per correggere il tiro» dicono i sindacati.

Le interviste

Nelle interviste rilasciate al nostro network le voci di Francesco Gaudio (Flc-Cgil), Angelo Siciliano (Snals Cosenza), Enzo Croce (Cisl Scuola), Francesca Guarasci (Uil Scuola).