Il comune di Corigliano Rossano ottiene 45 milioni di euro nell’ambito del programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare. Tre i progetti presentati e ammessi: due riguardano i centri storici e uno Schiavonea, ciascuno dell’importo di 15 milioni di euro, cui si aggiungono i finanziamenti del Fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza. Si parte dall’offerta di edilizia temporanea di tipo sociale, scolastica, turistica ed emergenziale, rifunzionalizzazione di immobili, anche confiscati, e di spazi con dotazione di verde, di slarghi pedonali, di mobilità sostenibile, di aree verdi, percorsi turistici, nuova viabilità, del miglioramento dell’illuminazione e dei sotto servizi di regimentazione delle acque bianche, della fognatura, oltre alla messa in sicurezza da rischio allagamenti per tutto il quartiere e la mitigazione del traffico carrabile e aumento dell’uso dei mezzi di mobilità dolce. Si punta sulla qualità della vita attraverso progetti di rigenerazione urbana: nuovi percorsi storico-culturali, orti botanici e percorsi sensoriali, spazi destinati all’agroalimentare.

I progetti relativi ai centri storici (i quartieri Vasci e San Domenico) sono stati riportati tra i 13 progetti meritevoli a livello nazionale per impostazione e prospettiva. L’intero progetto è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte: il sindaco Flavio Stasi e gli assessori Tatiana Novello (Urbanistica) e Tiziano Caudullo (Turismo).

Ore la fase più critica

Nel frattempo lo studio legale Candiano, di cui fa parte l’ex assessore ed ex sindaco Nicola Candiano, invita a non perdere di vista «che si è solo al punto di partenza, e che occorre riflettere sul come si è stati ammessi ai finanziamenti, per assumere la consapevolezza del percorso ben più difficile da compiere per la effettiva realizzazione delle opere».

Per il sindaco Flavio Stasi il dato acquisito è una utile risposta a chi manifesta diffidenza sulla Fusione grazie alla quale si è potuto accedere alla posta di finanziamento, considerato che necessitava una soglia minima di almeno 60mila abitanti: «La nostra è una città complessa, ha affermato Stasi, che ha delle criticità come tanti altri centri e spesso queste vengono utilizzate per colpire la fusione come capro espiatorio».

Per lo studio Candiano «entro i 240 giorni a venire i comuni dovranno dotarsi – con le necessarie risorse umane e non - di elaborati progettuali idonei per lo svolgimento della relativa gara di appalto, previa approvazione del ministero entro 90 giorni. Poi, superato questo severo step, ci saranno l’effettivo espletamento delle gare di appalto (tre da 15 milioni di euro l’una) e la realizzazione delle opere nei ristretti e rigorosi termini temporali fissati dall’Europa, con sullo sfondo il rischio della revoca dei finanziamenti. Un’impresa da far tremare le vene ai polsi ad un Comune come Corigliano-Rossano, che ha l’assoluta necessità di attrezzarsi per tempo. Ecco perché, superata la legittima euforia annunciatoria del momento, occorrerà restare con i piedi per terra, anzi pancia a terra, per raggiungere gli obiettivi finali, fin qui solo prefigurati in idee-progetto».