VIDEO | L’iniziativa coinvolge istituzioni, parti sociali e terzo settore: «Saremo presenti nella Piana di Gioia Tauro, nella Locride, a Reggio Calabria, Catanzaro e Isola di Capo Rizzuto»
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Prevenire e contrastare lo sfruttamento dei lavoratori e il caporalato in agricoltura. Questo l’obiettivo del progetto Diagramnmi di Legalità al Centro-Sud (Diritti in agricoltura attraverso approcci multistakeholder e multidisciplinari per l’integrazione e il lavoro giusto), promosso dalla Flai Cgil e dal Consorzio Nova e finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. L’iniziativa coinvolge otto regioni italiane, tra cui la Calabria.
Le aree di intervento in Calabria
La rete di partenariato è articolata su due livelli, nazionale e regionale. In ambito nazionale, coinvolge il Consorzio Nova, la Flai Cgil, l’Oim, l’Agci, l’Istituto Nazionale Confederale di Assistenza, la Fondazione Metes e Terra Onlus.
In particolare, la partnership calabrese è composta da Agorà Kroton (ente capofila), Kyosei Coop. Sociale, MC3 Synthax Centro studi e Ricerche Economiche e Sociali, Associazione Milone Informagiovanikr, Cooperativa Demetra Onlus.
«Noi saremo presenti nella Piana di Gioia Tauro, nella Locride, a Reggio Calabria, Catanzaro e Isola di Capo Rizzuto, nel Crotonese. Il progetto durerà 18 mesi e sta entrando nella sua fase operativa» ci spiega Gregorio Mungari Cotruzzolà, presidente della cooperativa Agorà Kroton e consigliere di amministrazione del Consorzio Nova.
Le azioni del progetto
Gli interventi previsti sono mirati all’assistenza e all’accompagnamento al lavoro regolare di chi è già vittima del fenomeno o rischia di diventarlo: «Le azioni – aggiunge - partono da una presa in carico dei beneficiari, sia italiani che migranti, che possono essere soggetti a sfruttamento lavorativo. La presa in carico è poi seguita da azioni di integrazione sociale ed economica».
Difficile avere un quadro esatto del fenomeno del caporalato: «I dati sono abbastanza frammentati, si opera soprattutto attraverso l’Osservatorio Placido Rizzoto della Cgil» osserva ancora Mungari Cotruzzolà.
A dare un contributo al progetto, sono chiamate anche le istituzioni, compresa la Regione Calabria: «È un fenomeno che non si può affrontare in solitudine, tutte le organizzazioni coinvolte cercheranno di affrontare al meglio e insieme la situazione».