Dalla grave crisi della Cmc di Ravenna potrebbe addirittura scaturire uno scandalo di portata internazionale. Il rischio è paventato sulle pagine dell’edizione di oggi, 14 marzo, del Sole 24 Ore in cui vengono svelati importanti particolari su una inchiesta condotta in Kenya nei confronti della cooperativa, per una corruzione da un miliardo di dollari, nell’ambito dell’affidamento dell’appalto per la costruzione di due dighe. Analoghe inchieste sarebbero già in corso anche in Sud Africa e in Uganda mentre in altri paesi potrebbero essere presto avviate, come in Kuwait e Nepal, dove i governi locali, per tutelare i propri interessi e non perdere le anticipazioni già erogate, non ci hanno pensato su due volte per bloccare alla frontiera i tecnici alle dipendenze del colosso e ritirare loro i passaporti. Le notizie pubblicate dal quotidiano economico sono rapidamente rimbalzate anche a Cosenza, dove la Cmc è impegnata nella costruzione della metrotranvia. Soltanto qualche giorno fa il sindaco di Rende Marcello Manna si è detto contrario a consentire all’azienda ravennate di aprire cantieri senza una precisa garanzia che i lavori vengano portati a termine, mentre nel capoluogo bruzio è sempre accesa la polemica tra l’amministrazione comunale e la fronda contraria alla costruzione dell’infrastruttura. Secondo Mario Occhiuto invece, i lavori devono proseguire e se anche la Cmc dovesse fallire, si dovrà procedere ad un nuovo bando di affidamento