Insufficiente il numero di insegnanti vincitori di concorso per coprire i fabbisogni. Chiesto un intervento straordinario
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C’è anche la carenza dei docenti di sostegno tra le problematiche ed i tanti punti interrogativi che scandiscono questa lunga vigilia dell’apertura.
Negata la continuità didattica
In Italia il numero di studentesse e studenti con disabilità è in continuo aumento – informa una nota del Movimento nazionale docenti specializzati e specializzandi sul sostegno -. Questo si traduce in una necessità sempre maggiore di docenti specializzati sulle attività di sostegno didattico. Nella scuola pubblica mancano circa 80mila titolari di cattedre di sostegno; la conseguenza di questa mancanza è la negazione della continuità didattica alle alunne e agli alunni con disabilità, i quali ogni anno si trovano, loro malgrado, a cambiare la figura di riferimento per l’inclusione.
Formazione specialistica
Quest’anno hanno conseguito la specializzazione sulle attività di sostegno didattico 14.224 docenti, selezionati tramite tre difficilissime prove selettive. Questi stessi docenti hanno avuto accesso ad un percorso formativo della durata di un anno, strutturato con lezioni teoriche sulle metodologie e sulle strategie più opportune da mettere in campo per garantire l'inclusione di ciascuna studentessa e ciascuno studente; hanno seguito laboratori su tematiche inerenti l’inclusione; hanno svolto un tirocinio formativo sul campo e sono stati valutati sia in itinere per la verifica dell’acquisizione delle competenze, sia in uscita, con la discussione di un elaborato finale.
Penalizzati dalla didattica a distanza
Il numero dei docenti che ha conseguito la specializzazione resta comunque largamente inferiore ai bisogni formativi delle studentesse e degli studenti con disabilità dei diversi ordini di scuola, basti pensare che nella sola Calabria il numero di posti in deroga nell’anno scolastico 2019/2020 era di 2267.
Nei mesi conclusivi dell’anno scolastico poi, la didattica a distanza ha mostrato tutti i suoi enormi limiti. Molti studenti sono rimasti tagliati fuori e un gran numero di famiglie ha avuto grandi difficoltà nella gestione delle studentesse e degli studenti di tutti gli ordini e gradi; le alunne e gli alunni con disabilità, a maggior ragione, hanno pagato un prezzo altissimo.
Requisito mancante
«La continuità didattica è per noi imprescindibile per assicurare a tutti e ciascuno il diritto all’istruzione costituzionalmente garantito e per consentire un buon rientro a scuola – affermano i docenti del Movimento -. Di recente sono stati banditi un concorso straordinario e uno ordinario per il reclutamento dei docenti di sostegno; molti dei posti banditi con concorso straordinario resteranno però scoperti poiché il requisito d’accesso allo stesso è l’aver maturato 36 mesi di servizio su cattedre di sostegno, e questo requisito manca alla maggioranza degli specializzati del IV ciclo di specializzazione sulle attività di sostegno».
Si proceda col l’immissione in ruolo
«Quello che chiediamo – aggiungono - è di procedere all’indizione di una selezione pubblica per titoli ed esame orale, il cui unico requisito di accesso per i posti di sostegno sia il Titolo di Specializzazione, senza ulteriori vincoli, al fine di una fluida e immediata immissione in ruolo sulle cattedre di sostegno, restando nei limiti dell’articolo 97 della Costituzione, terzo comma, il quale recita testualmente: "Agli impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge". La presente situazione di estrema emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19 rientrerebbe, infatti, pienamente nei casi stabiliti dalla legge ai quali fa riferimento il dettato costituzionale».