VIDEO | Nel corso di queste ore, nella sede di Confindustria, si sta tenendo un tavolo di concertazione tra la proprietà e le sigle sindacali per trovare un accordo
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Svincolare l’incentivo all’esodo dall’esito favorevole della cessione dei rami d’azienda per i dipendenti che decidono di andare via ed utilizzare gli ammortizzatori sociali per altri tre anni per coloro i quali vogliono continuare a lavorare. Sono questi in sintesi le richieste da parte dei lavoratori dell’Abramo Printing & Logistic che questa mattina si sono dati appuntamenti sotto la sede di Confindustria Catanzaro dove, in queste ore, si sta svolgendo l’incontro tra la proprietà e le sigle sindacali per raggiungere un accordo.
Dopo diversi tira e molla durati sette anni, l’Abramo Printing & Logistic ha dichiarato lo stato di crisi e secondo quanto riferito dai lavoratori, l’Azienda avrebbe dato loro un ultimatum: «Ci hanno fatto capire senza mezzi termine - ha spiegato Antonio Paone, rappresentante dei lavoratori – che o 52 persone su 116 vanno a casa con un incentivo all’esodo che è di 13 mila euro lordi (poco meno di 10 mila euro netti) oppure l’azienda dichiarerà il fallimento. Un ultimatum che scadeva il 21 settembre scorso, a seguito del quale non è accaduto nulla. Su richiesta delle sigle sindacali, l’Azienda ha accettato l’incontro di oggi in cui si discuterà sia dell’incentivo all’esodo che per essere accettato deve essere svincolato dalla cessione dell’attività e sia della possibilità di accedere per altri tre anni agli ammortizzatori sociali di cui si può ancora beneficiare per consentire a chi non ha al momento la possibilità di ricollocarsi, di continuare a lavorare».
Difficoltà a ricollocarsi
«Qui c’è gente che lavora in questa azienda da oltre 30 anni – ha detto Paone -l’Abramo Printing è stata sempre una realtà importante e perdere un lavoro del genere significa, per molti di noi, rimanere in mezzo ad una strada, non ci sono molte soluzioni attualmente a Catanzaro, soprattutto per gli over 50».
Si tratta infatti di un settore, così come aveva evidenziato nelle scorse settimane Saverio Ranieri, segretario regionale Slc Cgil «in cui non si hanno clausole sociali, l’età media è di oltre 50 anni e quindi si tratta di lavoratori che sono difficilmente ricollocabili».
All’incontro, di cui si attende ancora l’esito, sono presenti i vertici dell’Azienda e le sigle sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.