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"Il calcio d'inizio di una partita che ci apprestiamo a giocare fino in fondo". Sono le parole del prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, in merito all'avvio delle operazioni di contrasto al caporalato e allo sfruttamento degli immigrati, ma anche dei lavoratori italiani nelle campagne di Rosarno e di tutta la Piana di Gioia Tauro.
Un'iniziativa – quella della Prefettura di Reggio Calabria – inserita nell'ambito della più vasta operazione denominata "Focus 'Ndrangheta" che punta a dissuadere e prevenire lo sfruttamento dei migranti nella Piana di Gioia Tauro. Gli esiti dei primi controlli sono stati presentati dal prefetto Sammartino nel corso di una conferenza stampa.
"Un'attività di prevenzione - ha detto Sammartino - che punta a debellare la ferita storica rappresentata dalle condizioni di vita e di lavoro degli immigrati. Abbiamo voluto iniziare l'attività di controllo contro il caporalato proprio in questo periodo, all'inizio cioè della campagna agrumicola, per consentire a tutti, ma soprattutto a chi produce ed a chi fa economia nella provincia, di riflettere sulla propria attività. Lo Stato ha così riaperto con maggiore intensità un fronte importante di prevenzione e controllo contro il caporalato per tutelare le condizioni di lavoro soprattutto degli immigrati". Poi, il Prefetto – rivolgendosi ai datori di lavoro – ha aggiunto: "Abbiate cura della dignità di chi lavora nei campi. Rispettateli e date loro ciò che meritano. Altrimenti interverremo per ripristinare la legalità".
Da quanto è emerso dai dati della Prefettura, oltre 50 tra poliziotti, carabinieri, finanzieri ed agenti del Corpo forestale e della Polizia provinciale, insieme a sette ispettori del lavoro, hanno passato al setaccio cinque aziende, tre agricole che si occupano della raccolta dei kywi e delle olive e due che trattano materiale inerte. Sono state sottoposte a controllo, complessivamente, 48 persone, 34 stranieri e 14 italiani, e sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 11 mila euro.