Destinatari della lettera firmata dal presidente della Fondazione Campanella, ormai dimissionario, Paolo Falzea, dal 10 aprile prossimo dovranno lasciare il presidio, mentre i pazienti – ai quali fino ad allora continueranno ad essere assicurati solo i servizi minimi – saranno costretti a curarsi altrove. Chi potrà farlo. «Io – dice Vincenza Piromalli, paziente 52enne affetta da una grave neoplasia – non saprei dove andare con 280 euro di pensione». Quei soldi non le bastavano neppure per raggiungere Catanzaro da Rosarno: «Mi sono sentita presa in giro anche dal prefetto che mi ha ricevuta. La verità è che per noi non c’è speranza». Adesso vuole solo lasciarsi morire, «sia questo – spiega – il mio gesto di solidarietà nei confronti degli altri ammalati e dei dipendenti della Fondazione Campanella che oggi hanno occupato gli uffici regionali incatenandosi».


Proprio i dipendenti invocano risposte dalle istituzioni e dalla politica a cui continuano a votarsi non rassegnandosi ad un epilogo già scritto. I conti in profondo rosso, un crack finanziario inevitabile che ha condotto la Procura ad aprire un’inchiesta penale e a chiedere al Tribunale il fallimento. L’estinzione della personalità giuridica decretata dal prefetto Luisa Latella, ciò nell’attesa della nomina del liquidatore mentre le lettere di licenziamento collettivo sono state recapitate. Il 10 aprile è la fine.