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Carenze importanti a livello infrastrutturale, in termini di trasporto e di logistica e poi, ancora, un tessuto produttivo molto povero, che non può garantire un'adeguata presenza di clienti, fornitori ed imprese. A seguire, ma non meno importante, la presenza della criminalità organizzata.nSono queste alcune delle motivazioni che rendono la Calabria l'ultima in Italia per attrattività delle imprese. Che siano piccole, medie o grandi, poco importa. Secondo uno studio pubblicato sull'ultimo numero della Rivista Economica del Mezzogiorno, trimestrale dello Svimez, la punta dello Stivale è l'ultimo luogo in cui le aziende andrebbero ad investire. La Lombardia si conferma, invece, prima, seguita da Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Toscana e Trentino Alto Adige. Al Sud buone sono le performance di Abruzzo e Puglia, seguite da Basilicata e Molise, mentre la Calabria chiude con un'ultima desolante posizione. Secondo lo studio, per potere migliorare l'attrattività del territorio bisognerebbe lavorare con azioni «nel trasporto ferroviario, nella portualità, nell'intermodalità e nelle piattaforme logistiche». Obiettivo? Incrementare l'accessibilità dall'esterno e aumentare la mobilità interna integrando a sistema le reti di trasporto meridionali.
Tiziana Bagnato