«La Calabria è sempre più lontana dall’Italia che cresce. Statistica dopo statistica il divario si amplifica anziché ridursi. Se l’occupazione non riparte, è fermo al palo anche il mercato delle opere pubbliche. Una contraddizione negativa ancor più evidente se solo si pensa che questa regione sia destinataria di importanti provvedimenti normativi sia comunitari che nazionali». È quanto dichiara Santo Biondo, segretario generale Uil Calabria.


«E’ di queste ore, infatti, l’ultima batosta. L’Osservatorio Cresme Europa Servizi ha messo nero su bianco quello che la Uil Calabria sta dicendo da tempi non sospetti: il motore di questa regione non è ancora ripartito. Se la Lombardia procede spedita nell’aggiudicazione degli appalti per le opere pubbliche, sotto il Pollino siamo ancora fermi alla fase della discussione preliminare.


Nel 2017 la Regione Calabria, fra gli enti appaltanti, ha fatto registrare un calo di oltre 12 punti percentuali (pari a 759 bandi) per un importo di poco superiore ai 430 milioni di euro che, in termini percentuali, ha significato una riduzione rispetto al 2016 del 33%.
Questo dato – continua il segretario Uil Calabria - ci fa capire come l’amministrazione regionale, come segnalato più volte anche per quanto riguarda la spesa del Por e del Masterplan, sia ancora impelagata nella fase della discussione preliminare dei progetti, mentre si ritrova in notevole e colpevole ritardo in quella della messa a bando delle opere prestabilite.


La Calabria, anche in questa occasione, appare come la regione meno dinamica della Penisola. Questi ritardi, purtroppo, finiscono per frenare il rilancio dell’edilizia: uno dei settori storicamente trainanti dell’economia calabrese.
Questa regione ha bisogno di ritrovare intraprendenza e rapidità soprattutto nei settori determinanti per uscire dalla crisi e rimettere in moto la macchina dello sviluppo.
Queste preoccupazioni saranno al centro dell’incontro che, sabato prossimo, avremo con il governatore Mario Oliverio. In quell’occasione, capiremo se il presidente della giunta regionale ha metabolizzato il messaggio che la Calabria ha rivolto alla sua squadra di governo il 16 novembre dello scorso anno e se, insieme alla sua giunta, ha deciso di modificare il proprio approccio alle richieste delle parti sociali.


Per quanto ci riguarda – conclude Santo Biondi -noi partiremo dalla piattaforma di rivendicazione che ha dato vita alla mobilitazione di tre mesi addietro. La riapertura del confronto è di certo un fatto importante, ma siamo convinti che la Calabria debba cambiare passo con immediatezza e lo debba fare trovando una soluzione alle tante richieste che insieme alla Cgil abbiamo rilanciato dalla piazza della Cittadella Regionale».