La Calabria è fuori dal guado della recessione ma non ha ancora recuperato i livelli economici pre-crisi. È l'estrema sintesi dell'aggiornamento congiunturale realizzato dalla filiale calabrese di Bankitalia. Un report statistico che esamina i principali indicatori per restituire una fotografia nitida della condizione economica regionale.

Attività produttive

In base al sondaggio congiunturale condotto agli anizi dell'autunno dalle filliali regionali su un campione di industrie calabresi con almeno venti addetti, la quota di aziende che hanno incrementato il proprio fatturato nei primi nove mesi dell'anno supera di circa venti punti percentuali quella delle aziende che hanno invece subito un calo. Il commercio e il turismo sono i settori che trainano la pur lenta ripresa economica calabrese. E, in particolare, il settore ricettivo che ha registrato un aumento delle presenze del 2,9%. Resta ancora al palo il settore delle costruzioni mentre volano gli indici di internazionalizzazione. Le aziende che hanno esportato all'estero hanno fatto registrare un aumento del 38%.

Occupazione ma precaria

Cresce il numero degli occupati che è passato dal 40,1% del 2017 al 40,8% attuale ma si tratta di occupazione radicata nel settore autonomo e quando è dipendente è per lo più precario. L'incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato è sceso ulteriormente passando al 24% dal 28% del corrisponente periodo del 2017. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 22,5% per effetto della crescita del numero di persone in cerca di impiego.

Consumi

Nel corso del 2018 il livello di fiducia dei consumatori del Mezzogiorno è rimasto favorevole stabilizzandosi sui livelli registrati alla fine dello scorso anno. In Calabria la crescita del fatturato delle imprese del commercio fornisce indicazioni dirette sull'andamento moderatemante positivo dei consumi delle famiglie. Tra gli acquisti dei beni durevoli, le immatricolazioni di autoveicoli, però, nei primi nove mesi dell'anno sono leggermente calate.

La Calabria soffre

«La Calabria soffre». A confermarlo è il direttore della filiale calabrese di Bankitalia, Sergio Magarelli. «Questo è dovuto alla presenza di divari non ancora colmati, divari che caratterizzano la situazione delle famiglie con livelli di disoccupazione molto pesanti e livelli di povertà delle famiglie diffusi nell'ambito di indicatori nazionali elevati ma ancor più elevati in Calabria».

Gioia Tauro

Prosegue invece il trend negativo del porto di Gioia Tauro che nei primi mesi del 2018 ha registrato un nuovo calo della movimentazione dei container del -6% mentre è aumentato quello degli autoveicoli.

 

Luana Costa