Un cambio epocale, una svolta tanto simbolica quanto pratica per rinforzare la bilateralità nell’ambito artigiano. E’ stata inaugurata oggi a Catanzaro con tanto di taglio del nastro e benedizione religiosa la Casa della Bilaterità calabrese in cui sono confluiti oltre all’Ebac, l’ente bilaterale per l’artigianato, tutti gli enti che erogano prestazioni economiche a favore del settore, come Sanarti, Fondo Artigianato e Opra Calabria.

Un punto fermo quello della bilateralità per gli artigiani calabresi, specie con la pandemia. Grazie al Fondo dell’Ebac sono arrivati sui conti corrente dei lavoratori 50 milioni di euro. Ma ora che è in discussione la riforma degli ammortizzatori sociali l’Ebac lancia la sua proposta. L’ha annunciata il presidente Ebac Calabria Giovanni Aricò: «È importante per tutti i dipendenti delle imprese artigiane la possibilità di avere una cassa integrazione universale, indipendentemente dal fatto che l'azienda aderisca, riteniamo opportuno è giusto che a tutti in un momento di crisi spetti un’integrazione».

Aricò ha poi ricordato che dopo 26 anni di bilateralità artigiana e con il cambiamento dei tempI sia giunto il momento di praticare un cambio di passo e di fare rete. Lo ha confermato anche Mauro Sasso vice presidente di Ebna che ha tessuto le lodi del lavoro svolto in Calabria ricordando che molte aziende non conoscevano la bilateralità ed evadevano l’obbligo contributivo nei confronti del Fondo per la solidarietà.

Per Walter Recchia, direttore nazionale di Ebna, la Calabria è stata la regione che più ha contribuito nel settore artigianato. I dati, snocciollati da Recchia, e aggiornati allo scorso anno parlano di 38 milioni di euro di cassa inntegrazioni, assistendo oltre dieci mila lavoratori. Soddisfatto anche il vice presidente di Ebac Calabria Michele Gigliotti secondo il quale il nuovo percorso avviato oggi contribuirà a dare forza ad un percorso già avviato. Presdente all’incontro anche il segretario regionale Uil Santo Biondo e i referenti di Cisl e Cgil.