L’impegno del Governo centrale non basta. Bisogna fare di più. E farlo subito. Dalla sala consiliare del Comune di Bisignano, nel Cosentino, i tirocinanti di Calabria lanciano un nuovo appello alle istituzioni: l’emendamento di Francesco Cannizzaro al Milleproroghe, approvato qualche mese fa, è un buon punto di partenza. Ma il traguardo è distante: servono fondi ingenti – almeno 50 milioni di euro l’anno – per stabilizzare il personale e ridare speranza a diverse migliaia di lavoratori che popolano gli enti pubblici locali e le aziende private ma che continuano a non avere diritti.

Il tema è stato sviscerato oggi a Dentro la Notizia, il format di approfondimento a cura della redazione giornalistica di LaC News24 condotto da Pier Paolo Cambareri.

In collegamento da Bisignano, l’inviato Salvatore Bruno con diversi ospiti: non solo i tirocinanti ma anche i sindacalisti della Cisl (a partire dal segretario regionale Enzo Musolino), l’assessore comunale e consigliere provinciale Francesco Chiaravalle, il sindaco di Acri Pino Capalbo e, in collegamento Skype, la presidente regionale Anci Rosaria Succurro. Due i punti nodali: ai Comuni e agli enti che non possono fare a meno dei tirocinanti (soprattutto per le competenze acquisite negli ultimi 12 anni e costate alle casse della Regione, in termini di formazione, quasi 300 milioni di euro), serve chiarezza su chi finanzierà (e come) la “regolarizzazione” part time dei lavoratori per i prossimi 18 mesi, considerato che con i 5 milioni di euro messi a disposizione dal Governo si riesce a garantire una minima parte. L’altro tema: l’atteggiamento di lavoratori e dipendenti continuerà a essere responsabile nell’auspicio che si possano mettere insieme tutti (Governo, Regione, sindacati ed Enti locali) per trovare uno sbocco alla situazione, perché in caso contrario sarà protesta dura di piazza il prossimo 7 maggio, e cioè il giorno precedente all’inizio della campagna elettorale. Non è un caso che è proprio di risposte politiche che hanno bisogno i lavoratori senza i quali diversi servizi delle pubbliche amministrazioni si bloccherebbero.

Paradossale proprio il caso del Comune di Bisignano: un ente in dissesto che si ritrova ad avere più tirocinanti in servizio dei dipendenti pubblici stessi. Tra le proposte avanzate, quella di seguire lo stesso iter adottato per la stabilizzazione degli Lsu/Lpu che prosegue tuttora. E inoltre la rifunzionalizzazione, attraverso queste figure, dei servizi che gli enti per legge sono costretti a esternalizzare. Proposte che andrebbero discusse, limate, affrontate a più voci nella consapevolezza che, a prescindere dal colore politico di appartenenza, si tratta di figure professionali (molte delle quali in età avanzata) utili alla causa comune.
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