Unico punto all’ordine del giorno la sottoscrizione di un aumento di capitale da parte della Regione di quasi un milione di euro
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È corsa contro il tempo. Mancano meno di 24 ore al consiglio regionale che potrebbe segnare la fine o il rilancio della Sacal. La parola chiave è “iniezione di capitale sociale” e a sottoscriverla dovrà essere la Regione, socio di maggioranza della società che attualmente gestisce i tre scali aeroportuali calabresi.
Quasi un milione di euro la somma contenuta nel progetto di legge del consigliere regionale della Lega Mancuso per evitare il disfacimento. Nell’ultima assemblea dei soci dello scorso cinque luglio, presidiata da sindacati e lavoratori fuori dai cancelli per chiedere lavoro, stipendi e certezze, era stato già deliberato l’aumento di capitale. Qualora domani la giunta dovesse esprimersi favorevolmente la sottoscrizione sarà subordinata alla verifica della compatibilità dell'intervento finanziario previsto con le norme dei trattati europei e, in particolare, con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato alle imprese.
La situazione di difficoltà della Sacal, si legge nella proposta, deriva dalle perdite di esercizio negli anni 2020 e 2021 legate alla crisi pandemica. In particolare, nel 2020 il traffico aereo è diminuito del 72,5%. «La società in precedenza, con riferimento ai risultati di esercizio del precedente triennio, presentava risultati positivi con trend crescente: anno 2019: 1.027.089 euro; anno 2018: 777.674 euro; anno 2017: 48.824 euro», spiega Mancuso.
«Si ritiene necessario sostenere la società in questa fase di crisi derivante da cause esogene ed evitare la sua messa in liquidazione con grave danno sia per la collettività, per le pesanti conseguenze che una anche temporanea interruzione dell’esercizio delle funzioni di gestione aeroportuale potrebbe causare, sia per il patrimonio regionale, in considerazione della capacità di produzione di utili che la società ha dimostrato di avere».