VIDEO | Tra il 2004 e il 2009 sono stati imposti adeguamenti tariffari illegittimi. Nel 2012 il comitato giuridico della giunta regionale ha consigliato di procedere a una serie di conguagli però mai effettuati
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Esiste una sentenza della Corte Costituzionale, una della sezione regionale della Corte dei Conti e persino un parere legale reso dal comitato di consulenza giuridica della giunta. Tutti concordi nel ritenere illegittimi gli adeguamenti tariffari dei canoni idrici operati da Regione e Sorical per cinque anni consecutivi: dal 2004 al 2009. «La competenza ad aumentare la tariffa dell'acqua è in capo allo Stato - conferma Francesco Di Lieto, referente del Codacons - doveva deciderlo il Cipe mentre in Calabria lo hanno deciso la Regione e addirittura il privato Sorical». È infatti nel 2012 che con un parere legale il comitato di consulenza tecnica della Regione non soltanto conferma l'illegittimità dei canoni idrici, quanto la necessità di operare conguagli nei confronti dei calabresi che per cinque anni hanno pagato bollette gonfiate. «Dal 2012 non è accaduto assolutamente nulla e l'aspetto scandaloso è che non vi è alcun sindaco capace di chiedere spiegazioni. Com'è possibile che il professor D'Ascola del comitato di consulenza giuridica dica alla giunta regionale nel 2012, sette anni e mezzo fa, restituite i soldi e nessuno si preoccupa».
Secondo i calcoli effettuati dal Codacons le somme erroneamente riscosse dai cittadini calabresi ammonterebbero a 190 milioni di euro.
Luana Costa