Mentre si sta ancora definendo l’acquisto del ramo lametino dell’Infocontact, la Abramo Customer Care si è aggiudicatal’appalto per gestire il contact center del Comune di Roma.  A rispondere a nome del Campidoglio, nell’ambito del servizio ChiamaRoma 060606 sarà la Calabria. La Abramo è riuscita a sbaragliare la concorrenza con una proposta da dieci milioni di euro, per un ribasso del trenta per cento.


Ma anche in questa realtà non mancano ombre. A lasciare il posto ai calabresi sono i dipendenti Almaviva, che hanno portato la loro protesta fino alla scale del Campidoglio, lamentando la delocalizzazione del lavoro e la mancanza di regole per le gare al ribasso.
Agguerrita anche la Cgil:  «Nonostante le rassicurazioni delle settimane scorse, ad oggi non risulta che il Comune di Roma abbia convocato il sindacato né la Abramo Customer Care  per favorire un accordo per la continuità occupazionale dei lavoratori di Almaviva, che sino ad oggi hanno svolto il servizio», aveva spiegato Riccardo Saccone, esponente del sindacato nazionale.


Il tutto mentre anche in Calabria si gioca una partita durissima. Da un lato centinaia di lavoratori che, per non finire in mezzo ad una strada, sperano che la loro azienda, attualmente commissariata, venga acquistata, ma che si trovano a vedersi imposti tagli di orario e stipendio, oltre alla chiusura di centri periferici. Dall’altro un’azienda, la Abramo, che, numeri alla mano, senza operare in questo senso teme di non potere accollarsi il costo del lavoro. Una vicenda che si trascina da mesi e che vede un intero settore, quello dei call center, ormai in crisi.