L’uomo dei record spaziali a Tropea. Gennadij Ivanovich Padalka, astronauta russo detentore del primato di permanenza nel cosmo sta trascorrendo un periodo di vacanza nella Perla del Tirreno. Per capire meglio chi è questo sessantunenne nel corpo di un quarantenne bastano i numeri: tra Mir e Stazione spaziale internazionale ha trascorso 879 giorni in orbita, lavorando gomito a gomito con colleghi di ogni nazionalità, tra cui gli italiani Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, ricordati per la grande competenza e professionalità e per quel dono particolare fatto alla stazione orbitante: una macchina per il caffè espresso da gustare anche in orbita.

 

Eroe della Federazione russa, il più alto riconoscimento del paese, e pluridecorato professionista, Padalka ha accettato l’invito dell’amministrazione comunale a portare la sua straordinaria esperienza al pubblico calabrese. Due ore di illustrazioni e commenti, di vita quotidiana nel cosmo, esperimenti scientifici e grandi insegnamenti di vita, da cui è emerso soprattutto un messaggio di grande importanza: nello spazio non esistono confini ma solo collaborazione tra menti eccellenti e nazioni.

 

«Lo spazio è il mio lavoro – dice Padalka ai nostri microfoni - ma quando sono nello spazio vorrei essere sulla terra e quando sono sulla terra vorrei essere nello spazio. Da lassù è straordinario vedere il mondo. Durante le missioni abbiamo dimostrato un grande senso di cooperazione internazionale e di unione con gli altri paesi».

 

Un pensiero va poi alla città che lo ha accolto per il secondo anno consecutivo: «Tropea è bellissima, anche la costa, gente molto ospitale, ho un sacco di amici qui, sono venuto lo scorso anno e questo e tornerò ancora l’anno prossimo. Soprattutto adesso, all’inizio di settembre, è stupenda, e per me è stata fondamentale per la riabilitazione dopo tutto quel tempo nello spazio».

 

La città d’Ercole è stata infatti scelta dal recordman per rimettersi in sesto dopo le impegnative missioni spaziali: «Tra le terme di Salsomaggiore e il mare di Tropea mi sono ripreso alla grande: qui mi ricarico come in pochi altri posti al mondo».

 

Una serata di grande spessore che ha offerto notevoli spunti riflessione e che, forse, avrebbe meritato qualcosa in più in termini di partecipazione di pubblico: non capita tutti i giorni di ascoltare in prima persona una personalità di livello internazionale. Anzi, spaziale.