VIDEO | Un viaggio per raccontare il riscatto di un territorio che non si piega e non abbassa la testa. Il regista: «Grazie a uomini e donne di grande valore si riesce a riportare la legalità al centro della vita sociale» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Un docufilm contro mafia, camorra e 'ndrangheta, per far conoscere al pubblico i testimoni di giustizia in Italia, attraverso le loro storie, ma anche il coraggio e il sacrificio di forze dell’ordine, di preti, di giornalisti, di insegnanti, di magistrati e di semplici cittadini impegnati in territori difficili. S’intitola “Terra mia” l’ultimo lavoro del regista Ambrogio Crespi, presentato a San Luca, ricordato dalle cronache per le faide tra famiglie di ‘ndrangheta ma che adesso ha voglia di rinascere.
«La strage di Duisburg ormai fa parte del passato – dice il sindaco Bruno Bartolo – io guardo al futuro e mi auguro che lo Stato ci aiuti a risolvere diversi problemi. Non stiamo chiedendo la luna, ma cose indispensabili».
Nel film Crespi ha voluto percorrere un viaggio per raccontare il riscatto di un territorio che non si piega e non abbassa la testa, ma che anzi, grazie al coraggio di uomini e donne di grande valore riesce a riportare la legalità al centro della vita sociale, combattendo contro una delle più feroci organizzazioni criminali del mondo.
«Attraverso le testimonianze dirette di chi vive e combatte in prima linea questa battaglia, Terra Mia diventa un manifesto di come con coraggio si possa riuscire a sconfiggere la vigliaccheria della mafia, della camorra e dell’ndrangheta, che trovano nella violenza, nell’ignoranza e nella paura il terreno fertile per costruire il loro impero del male» ha detto il regista milanese».
Tra le testimonianze più toccanti quella di Vincenzo Chindamo, fratello dell’imprenditrice scomparsa a Limbadi nel 2016. «La cultura dell’odio ha regnato per anni nella nostra amata Calabria – ha affermato - Bisogna segnare un cambiamento, effettuare un giro di boa anche partendo da San Luca. Mia sorella è scomparsa in un luogo dove la criminalità organizzata ha raso al suolo ogni speranza, ma anche a Limbadi siamo pronti a ricostruire futuro».