La differenza tra legalità e giustizia è ardua da spiegare agli adulti, figurarsi a dei ragazzini delle scuole medie. Il tentativo lo hanno compiuto questa mattina i relatori del convegno organizzato dall’amministrazione comunale di Rizziconi con il sostegno del commissariato di polizia di Gioia Tauro e del tribunale di Palmi. Una mattinata intensa e resa speciale dalla presenza di tantissimi alunni del popoloso centro della piana di Gioia Tauro.

 

L'incontro con gli studenti

«Abbiamo organizzato questo incontro con le scuole della nostra città – ha dichiarato il sindaco di Rizziconi Alessandro Giovinazzo – perché dai ragazzi si comincia a ricostruire il senso dello Stato in questi territori. La legalità la vedo come un grande campo con degli steccati, che rappresentano le leggi. E le leggi non devono essere considerate qualcosa di negativo, che limitano la libertà. La domanda che di dobbiamo porre è: come sarebbe la nostra vita senza la giustizia?».

 

I magistrati "professori"

Professori d’eccezioni sono stati due importanti magistrati che lavorano a Palmi. «Spiegare la differenza tra legalità e giustizia a dei ragazzi – ha detto Concettina Epifanio, presidente del tribunale di Palmi è molto complicato. Detto in maniera molto semplice, e forse banale, possiamo dire che la legalità è: giustizia è dare a ciascuno il suo, legalità è osservanza della legge».

Anche il procuratore capo di Palmi Ottavio Sferlazza è sicuro delle difficoltà di confrontarsi su certi temi con degli studenti così piccoli, ma comunque lo ritiene utile. «È importante – ha sottolineato – trasmettere un messaggio di educazione alla legalità in una realtà come Rizziconi, paese tristemente noto per vari scioglimenti per infiltrazione mafiose. Manifestazione del genere sono momenti significativi e per questo è un’iniziativa degna di apprezzamento che noi magistrati cerchiamo di appoggiare e sostenere».

 

Bartuccio torna a casa

In sei anni non gli era mai capitato di parlare della sua esperienza nella sua Rizziconi. Oggi il testimone di giustizia Nino Bartuccio lo ha potuto fare, nel tremore della voce si coglie tutta la sua emozione. «Sono molto contento di poter parlare per la prima volta nella mia città – ha sostenuto Bartuccio – Ai ragazzi voglio portare un messaggio chiaro, quello della normalità della legalità e del senso del dovere, di vivere sapendo bene quali siano i loro diritti, di non andare mai con il cappello in mano a chiedere favori a certa gente. Ai ragazzi dobbiamo insegnare come si vive da cittadini liberi».

 

Protagonisti del cambiamento

A Rizziconi era presente un altro educatore di giovani, don Pino Demasi, referente di Libera nella piana di Gioia Tauro. «Purtroppo, la cultura imperante in questo territorio – ha attaccato il sacerdote – è quella dell’ingiustizia e dell’illegalità. E allora dobbiamo aiutare i ragazzi a capire che legalità è uno strumento in favore della giustizia. E legalità significa responsabilità, sentirsi cittadini e protagonisti del cambiamento che necessita alla nostra terra».