Grande e intensa partecipazione di pubblico al dibattito intorno al libro “Cinque Anarchici del Sud”, di Fabio Cuzzola, su iniziativa dell’Anpi sezione intercomunale di Laureana di Borrello, Galatro e Serrata. In tanti, nei locali della Casa della Musica, sono stati coinvolti dalla conversazione che l’autore ha avuto con Michele Trungadi – tra questi l’attivista Maria Gioviale, il sindacalista Carmelo Gullì, gli avvocati Antonio Iemma e Giuseppe Barillà, il giornalista Michele Albanese, l’ex sindaco Paolo Alvaro – che con opinioni e ricordi personali della strage nella stazione di Gioia Tauro, del settembre del 1970, hanno ravvivato una discussione oggi come ieri aperta.

La misteriosa morte in un incidente stradali di Angelo Casile, Gianni Aricò, Franco Scordo, Luigi Lo Celso e Annalise Borth – i 5 anarchici che andavano a Roma con dei documenti che avrebbero attestato come l’esplosione sul treno Freccia del Sud fu attentato – è stata collegata al clima di scontro partito, sempre in quei mesi, con I Moti di Reggio.

Cuzzola ha riferito che sta raccogliendo le testimonianze raccolta nei vari incontri, proprio allo scopo di considerare la storia scritta nel 2001 – arrivata già alla sesta edizione – una storia ancora aperta. Proprio questo è stato l’impegno assunto dall’Anpi, ovvero fare in modo che i cittadini della Piana di Gioia Tauro conoscano una storia che fin qui era stata negata, cogliendo il ruolo drammatico che anche la provincia ha avuto in quegli anni.