Hanno atteso il primo giorno utile per potersi metaforicamente riabbracciare di persona. Dopo aver smontato dai rispettivi turni di lavoro Benedetta e Michael si sono dati appuntamento sul lungomare di Marina di Gioiosa Jonica per un saluto di fine quarantena. La clausura forzata di marzo e aprile non ha per nulla scalfito il loro rapporto di amicizia, anzi lo ha consolidato.

«È stata un’emozione fortissima – racconta Benedetta, che di professione fa la parrucchiera – ci siamo spesso sentiti in questi mesi, ma non ha lo stesso effetto del vedersi fisicamente dopo così tanto tempo. In questo periodo abbiamo riscoperto i valori dello stare insieme in famiglia, apprezzando momenti che apparentemente sembrano banali, ma valgono tanto». «Ora posso dire di essere felice – spiega Michael, cameriere in un noto ristorante del posto – la quarantena ci è servita a tutti, aumentando la voglia di rivedersi con gli amici per rivalutare cose nuove».

La crisi sanitaria ha rivoluzionato le relazioni sociali e dettato nuove regole per l’espressione degli affetti. Molti legami sono svaniti. Altri, come quello dei due ventenni gioiosani, si sono stretti. Così le storie ai tempi del coronavirus sono narrazioni di affetti imprevisti e di sentimenti spiazzanti. «Le nostre abitudini sono cambiate profondamente – sostiene Benedetta – prima si davano per scontate troppe cose, e capisci l’importanza dell’amicizia proprio nel momento in cui pensi che la lontananza possa comprometterla».