VIDEO | Il professore ordinario di Astroparticelle presso l'università della capitale olandese annuncia il primo Festival della Scienza del Sud e racconta il suo percorso e il contributo del suo team di ricerca allo studio della materia oscura.
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«Viviamo in un mondo globalizzato quindi è importante per chiunque andare in giro per il mondo per acquisire nuove conoscenze. Il problema dell’Italia non è il flusso in uscita, determinato da questa esigenza di ricerca, formazione e confronto, ma il flusso di ritorno. Ci si forma fuori e poi non si torna più, si resta lontano. Stessa dinamica riguarda l’emigrazione interna da Sud a Nord». Ha lasciato Reggio Calabria dopo il diploma e ha lasciato anche Roma dopo la laurea. Ha trovato il terreno fertile per lo studio delle Astroparticelle, che ancora oggi lo appassionano e lo impegnano, in Olanda. Gianfranco Bertone è docente ordinario all’università di Amsterdam, dove ormai vive. Il suo mancato ritorno in Italia, dunque non solo in Calabria, dimostra come la ricerca di conoscenza e di opportunità fondate sul merito spesso trovi solo al di là dei confini nazionali piena soddisfazione.
Gli studi e Reggio e a Roma. Il lavoro ad Amsterdam
Così dopo il diploma al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria e la laurea in Fisica alla Sapienza di Roma, Gianfranco Bertone ha colto l'opportunità lavorativa offerta dall'università di Amsterdam che cercava eccellenze da dedicare allo studio delle Astroparticelle. Lui è stato tra i primi ricercatori del Centro di Eccellenza in Fisica Gravitazionale e Astroparticelle, GRAPPA (GRavitation, AstroParticlePhysics Amsterdam) che nel tempo è arrivato a contare oltre cinquanta ricercatori e che dal 2011 al 2019 ha coordinato. Poi ha fondato il Consorzio europeo di Fisica Astroparticellare Teorica, che ha sede al Cern di Ginevra, di cui è direttore. Il centro raccoglie tutte le eccellenze del Continente impegnate a studiare energia oscura e raggi cosmici e ad applicare i metodi della Fisica delle particelle elementari allo studio dell’universo, ancora largamente sconosciuto e popolato dalla misteriosa e affascinante materia oscura.
Il mistero della materia oscura
«È una materia molto diversa da quella che conosciamo, completamente ignota e che stiamo cercando di identificare per capire di più sulle nostre origini, sulla storia e sull'evoluzione dell’universo. La materia oscura permea l’85% dell’universo di cui oggi conosciamo solo la materia che definiamo ordinaria e che ne occupa il 15%. Si tratta della materia che compone il sistema solare, il sole ma anche le stelle più lontane. Di questo 15 % noto, solo l’1% è composto da stelle, che a noi sembrano sterminate nel cielo, impossibili da quantificare, infinite. Il restante 14% che noi vediamo nell’universo è composto da nubi di gas che per circa la metà sono dentro strutture simili alla nostra galassia e per il restante 7% sono in mezzo ad esse. Non sappiamo ancora cosa la materia oscura sia ma sappiamo cosa non è. Questo principio di esclusione circoscrive un po' il campo che resta comunque immenso. In questo ci guida la fisica teorica che ci consente di individuare delle possibilità e sulla base di queste di mettere in campo strategie di ricerca» ha spiegato il professore Gianfranco Bertone.
Vicini ad importanti scoperte
«Sono convinto che ci stiamo avvicinando molto a capire di cosa si tratti. Abbiamo molti esperimenti in atto, in particolare in Italia al Gran Sasso, finalizzati a trovare queste particelle. Il mio team di ricerca si sta concentrando sulla finestra sull’universo aperta dalla rivelazione diretta delle onde gravitazionali, cercando di capire come queste rivelazioni possano aiutarci a comprendere la distribuzione e soprattutto la natura di queste particelle di materia oscura», ha sottolineato Gianfranco Bertone.
La ricerca e la divulgazione scientifica
La ricerca che avanza necessita di una valida attività di divulgazione scientifica. Da questa consapevolezza e dal desiderio di contribuire alla crescita della Calabria e del Sud, è nato il premio nazionale Cosmos, con cuore pulsante a Reggio, assegnato da autorevoli scienziati di fama internazionale e anche da una giuria studentesca. Gianfranco Bertone, ideatore del premio che è anche un tributo alla sua terra di origine, è infatti molto impegnato sul fronte della ricerca e su quello della divulgazione scientifica, anche autore di Dietro le quinte dell'universo. Alla ricerca della materia oscura (Carocci 2018) e di Sospesi tra due infiniti. Una nuova astronomia per conoscere l'universo (Longanesi 2019).
«La scienza progredisce velocemente e ciò richiede che anche il fondamentale flusso di informazione verso la cittadinanza non sia da meno. Cento anni fa non sapevamo neppure che l’universo fosse in espansione e uno dei risultati più importanti conseguiti il secolo scorso consiste proprio nell'aver compreso quanto poco sappiamo del nostro universo e nell'aver indicato nella materia oscura la frontiera da espugnare. La scienza spinge e, dunque, altrettanto necessario è divulgare e condividere gli esiti e le scoperte con la cittadinanza e soprattutto con le nuove generazioni. Per questo è nato il premio nazionale Cosmos che ha come suo riferimento la città di Reggio Calabria e come specificità il coinvolgimento delle scuole. Al lavoro vi sono infatti due giurie: una composta da scienziati e l'altra da studentesse e studenti di tutta Italia o italiani all'estero, invitati a leggere i saggi di divulgazione scientifica più recenti per decretare quello vincitore», ha spiegato Gianfranco Bertone, idestore e presidente del comitato scientifico del premio Cosmos.
Il premio Cosmos
Indetto da Società Astronomica Italiana, Ministero dell’Istruzione, Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione Uff. I, nell'ambito del Protocollo d'Intesa MI/SAIT, in sinergia con la Città Metropolitana di Reggio Calabria-Planetario Pythagoras, il premio è giunto alla terza edizione. In questo 2021, il vincitore decretato dal Comitato Scientifico è lo statistico David Spiegelhalter dell’Università di Cambridge, autore de L’arte della statistica (Einaudi). Il premio Cosmos conferito dalle Scuole invece sarà assegnato a Licia Troisi, astrofisica all’Università di Roma Tor Vergata e scrittrice fantasy, per La sfrontata bellezza del cosmo (Rizzoli). Le scuole che hanno partecipato al premio riceveranno il riconoscimento dalla Maria Assunta Palermo e Serena Bonito, rispettivamente direttrice generale della Direzione degli ordinamenti e rappresentante del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Quest'anno la cerimonia di premiazione prevede anche un'importante novità.
A Reggio il primo Festival della Scienza del Sud
«Quest'anno lanceremo la prima edizione del Festival della Scienza, il primo in tutto il Sud. Confidiamo dal prossimo anno di poterlo istituzionalizzare e associare al premio Cosmos», ha rimarcato il professore Gianfranco Bertone.
Dunque dal 24 al 26 settembre prossimi il Castello Aragonese, piazza Italia, palazzo Alvaro, il planetario Pythagoras, il museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria faranno da cornice alle iniziative programmate nel Festival e ai laboratori organizzati dai ricercatori del CNR e l’IPCF di Messina. Il Festival si concluderà con la cerimonia di premiazione che avrà luogo domenica 26 settembre alle ore 18 l'aula magna Italo Falcomatà del dipartimento di Ingegneria dell'università Mediterranea e che si concluderà con un evento musicale a cura del conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria.
Il festival, patrocinato dall’Accademia dei Lincei, da Repubblica.it, dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e dalla Università Mediterranea, annovera tra i suoi partner istituzionali la Citta Metropolitana di Reggio Calabria, la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione, il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, con la partecipazione delle scuole italiane all’estero e la Società Astronomica Italiana.