Un mazzo di fiori per ogni famiglia del paese e, a corredo, una lettera carica di speranza. È il dono che i residenti di Favelloni, frazione di Cessaniti, si sono ritrovati stamani nelle cassette delle lettere. Un gesto di vicinanza e solidarietà da parte del parroco del paese, don Andrea Campennì, apprezzatissimo. In molti si sono commossi mentre altri non hanno mancato di ringraziare il prete, anche sui social. Un inizio giornata che ha ridato la carica, in un periodo grigio per le famiglie: «In questo tempo difficile, quasi surreale – scrive don Andrea -  mi vengono in mente gli apostoli nella tempesta che invocano Gesù "Maestro stiamo affogando". La preghiera ci fa capire la nostra vulnerabilità. È il grido dei poveri, di quelli che stanno affondando, che si sentono nel pericolo, soli. E in una situazione difficile, disperata, è importante sapere che c'è il Signore a cui aggrapparsi».

Il messaggio di speranza di don Andrea

Nell'invitare alla speranza continua: «Da questa situazione potremo uscire solo insieme, come una comunità intera. Perciò bisogna guardare l'altro con spirito di solidarietà». Quattro i pilastri da cui ripartire: «Le radici, rappresentate dai nonni, dagli anziani: la memoria di questi giorni così surreali, la fratellanza tra esseri umani e la speranza che non delude mai».

 

Dopo aver ripreso le parole di Papa Francesco pronunciate durante la benedizione Urbi et orbi in una piazza San Pietro desolata, don Andrea ha voluto spiegare il significato del suo gesto: «Queste rose che vi ho fatto arrivare sono segno dell'amore di Cristo per noi. Segno piccolo ma di grande affetto. Segno di quanto siete importanti agli occhi di Dio e quindi anche ai miei occhi, segno della mia vicinanza e della mia preghiera costante ad ognuno di voi per ricordarvi che presto ci sarà una nuova rinascita».

 

Una bella pagina per la storia di Favelloni, nonostante l’emergenza sanitaria in corso che si aggiunge alla volontà del comitato festa e della parrocchia di devolvere le offerte per la festa di San Filippo all’ospedale di Vibo Valentia per l’acquisto di apparecchiature mediche necessarie a fronteggiare l’avanzata del coronavirus.