La Sibaritide si dichiara area ad alta vocazione turistica e tra i vettori vi è quello religioso. Ospita chiese, cattedrali, santuari di elevato prestigio ma spesso per ragioni economiche i siti sono chiusi per mancanza di personale e di guide turistiche. In questo la politica svolge un ruolo straordinario soprattutto per la parte dei contributi economici da erogare a quei soggetti privati che spendono energie in questo settore.

La formazione delle guide

Dal porto di Corigliano Rossano di anno in anno si susseguono gli attracchi crocieristici e gli sbarchi di turisti che vogliono conoscere i vari siti ma in alcuni casi non si ha la possibilità di creare percorsi itineranti. È in quest’ottica che nei giorni scorsi è stato presentato al Museo diocesano e del Codex il progetto “Chiese aperte 2021”, che si prefigge l’obiettivo di formare dei volontari nel ruolo di guide turistiche almeno per il periodo estivo.

Terminata la fase di reclutamento si è poi passati alla formazione. Sei le chiese antiche di interesse storico-artistico individuate: Santa Maria Maggiore (Corigliano), San Pietro (Corigliano), Sant’Antonio (Corigliano), San Bernardino (Rossano), Panaghia (Rossano), San Giovanni di Dio (Rossano).  

Chiese spesso chiuse 

L’ingresso è pubblico, gratuito e aperto a tutti. A stilare la programmazione, giunto alla sesta edizione, Michele Abastante, presidente dell’associazione Sbc (Sibari beni culturali), «che si è detto soddisfatto dalla risposta pervenuta dai volontari e dall’approccio professionale fornito. Una delle difficoltà che ci segnalano i turisti, riferisce al nostro network, è quella di trovare le chiese chiuse in quanto spesso i parroci non possono garantire l’apertura giornaliera. Abbiamo quindi pensato di formare dei volontari i quali, a turno, forniranno il servizio di supporto turistico». Le attività dell’Associazione Sbc sono state avviate di concerto con il vice-direttore del Museo Diocesano e del Codex Cecilia Perri.