«I Bronzi di Riace rappresentano l’attrattore culturale più significativo che la Calabria possiede ed uno degli attrattori più importanti di tutto il Paese». Lo ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Attrattori culturali, Rosario Varì, presentando in anteprima questa mattina, nell’aula del Consiglio regionale della Calabria, il docufilm “Bronzi di Riace - Il tesoro ritrovato”.

Il docufilm è coprodotto da Regione Calabria e Calabria Film Commission, sarà visibile da venerdì 16 dicembre su Raiplay e, sempre il 16, su Raitre, in seconda serata, con replica venerdì 30 dicembre, alle 15,30, su Raitre. La produzione video si inserisce nell’ambito della docu-serie original Raiplay “Ossi di seppia”, dedicata alla memoria collettiva.

«L’occasione del cinquantenario dal ritrovamento delle due statue greche – ha proseguito Varì - ha offerto a questo governo regionale l’opportunità di comunicarne e di esaltarne il valore artistico, la bellezza, e di alimentare il mistero che li circonda e conseguentemente il fascino. Con questo straordinario docufilm prodotto per RaiPlay oggi, per una volta di più, i Bronzi compiono il giro del mondo e la Calabria tutta, la Giunta regionale e il Consiglio regionale, li vogliono accompagnare in un duraturo viaggio verso la loro conoscenza».

L’assessore Varì ha rivolto il saluto del Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, il quale ha rimarcato come questa sia «la Calabria che vogliamo comunicare».

Protagoniste della giornata sono state le immagini, proposte in anteprima, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, tra cui la vice presidente della Regione, Giusi Princi, il sindaco facente funzioni della Città metropolitana, Carmelo Versace, l’assessora alla cultura del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò, del direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria, Vincenzo Malacrino, di esperti e studiosi del settore come Nuccio Schepis che si è occupato del restauro dei Bronzi e il cui racconto è al centro del documentario che si avvale anche della partecipazione di Swamy e Grecia Rotolo, già interpreti del film “A Chiara” di Jonas Carpignano.

All’iniziativa sono intervenuti anche il commissario straordinario della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande, il vice-presidente del Consiglio regionale, Pierluigi Caputo, la capo-progetto e co-autrice del documentario, Giorgia Furlan.

«La Calabria - ha dichiarato Anton Giulio Grande - merita di essere conosciuta nel mondo attraverso queste opere importantissime. Questo docufilm rientra in una serie di iniziative culturali promosse per celebrare questo importante anniversario. Abbiamo scelto di realizzare un prodotto culturale come questo, che è un po’ la summa di ciò che i Bronzi rappresentano: sono un patrimonio importante, simbolo della regione, sintesi di etica e di estetica che si fondono. Siamo soddisfatti, come Film Commission, delle iniziative che si stanno attuando, come il convegno a Triennale Milano, che ha visto presente la Calabria per la prima volta. Stiamo realizzando anche opere cinematografiche che sottolineano il concetto del bello insieme a quello della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale».

Il vice-presidente del consiglio regionale, Pierluigi Caputo, ha portato il saluto del presidente Filippo Mancuso, e ha ribadito la rilevanza della valorizzazione delle due statue.

In un video-messaggio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'informazione e l'editoria, Alberto Barachini, ha sottolineato come «le radici siano ciò che ci consente di crescere. Mi auguro che questo prodotto possa essere visto in tutte le scuole italiane, affinché anche le giovani generazioni possano vivere una parte di quello che noi abbiamo vissuto».

La capo-progetto e co-autrice del documentario, Giorgia Furlan, ha messo in evidenza la novità del docufilm anche dal punto di vista narrativo: «Non solo storia, ma anche miti e leggende connotano il patrimonio culturale. I Bronzi fanno parte di questa dimensione onirica. Un tesoro che ci richiama alle avventure dei mari, quasi un sogno. Credo che, grazie ai protagonisti, alla produzione, alla Regione, siamo riusciti forse a trasmettere la sintesi di tutto questo: che la terra di Calabria è una terra magica».

L’opera, diretta da Gabriele Ciances e Giulia Baciocchi, vede come autrici Alessia Arcolaci, Josella Porto e Giorgia Furlan, per una produzione 42° parallelo, co-prodotta, appunto, da Calabria Film Commission e Regione Calabria.