Un viaggio attraverso le immagini per conoscere e comprendere eventi che hanno segnato la vita della società italiana, nel corso del XX secolo e agli inizi del terzo millennio. È il progetto culturale della mostra fotografica “Frammenti di storia. L’Italia attraverso le impronte, le immagini, i sopralluoghi della Polizia Scientifica”, che sarà ospitata al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria da oggi, martedì 21 a domenica 26 maggio 2019, nello scenario di Piazza Paolo Orsi, su cui si affacciano i Bronzi di Riace.  Lo riferisce una nota stampa. La mostra “itinerante”, a cura del Servizio di Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine, sarà allestita fin dalla mattinata odierna. Alla cerimonia di inaugurazione, che si terrà alle ore 17, interverranno: il direttore della Direzione centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina, il direttore del Servizio di Polizia Scientifica, Fausto Lamparelli e il questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone. Con il direttore del MArRC Carmelo Malacrino saranno, inoltre, presenti le massime autorità cittadine per i saluti istituzionali: il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, il presidente del Consiglio Regionale della Calabria Nicola Irto e il Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Modererà gli interventi il giornalista Rai Riccardo Giacoia. Parteciperanno i familiari di alcune delle vittime ricordate dalle immagini della mostra: la dottoressa Mariagrazia Laganà, vedova dell’On.le Fortugno, il figlio dell’ispettore Aversa e i familiari di Luigi Rende. Le scuole della città e della provincia sono state invitate a partecipare per coinvolgere i giovani nella coscienza storica nazionale e regionale al fine di promuovere la cultura della legalità.

 

La mostra

La galleria di documenti e immagini ferma il tempo e la memoria su alcuni momenti più significativi per il destino dell’Italia e della Calabria negli ultimi cento anni, raccontati da chi li ha vissuti in prima linea a servizio dell’ordine e della sicurezza pubblica. Stragi, omicidi, catastrofi naturali, personaggi e fatti diversi sono legati, infatti, da un solo filo rosso rappresentato dal lavoro della Polizia Scientifica. Numerose le curiosità da vedere: le impronte di un inedito Benito Mussolini, non calvo ma con i capelli, il cartellino foto segnaletico di un giovane antifascista Sandro Pertini, il sequestro di Aldo Moro, le stragi di Capaci e di via D’Amelio, i “pizzini” di Bernardo Provenzano, il conflitto a fuoco e la morte del terrorista di Berlino Amis Amri, sono soltanto alcune delle affascinanti testimonianze storiche riportate.

Il Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Reggio Calabria ha integrato la rassegna fotografica con le immagini di eventi drammatici e determinanti della storia calabrese, come i sequestri di Cesare Casella e Adolfo Cartisano, gli omicidi del giudice Antonino Scopelliti, dell’ispettore Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano, l’assassinio che ha turbato il mondo del piccolo Nicolas Green, o della guardia giurata Luigi Rende, o del vicepresidente della Regione Francesco Fortugno. Non manca lo sguardo al futuro, come si evince dalle nuove tecnologie digitali, grazie alle quali si sviluppa il lavoro della Polizia Scientifica e delle scienze criminologiche e forensi.

L’ingresso in Piazza Paolo Orsi per la partecipazione all’Inaugurazione e per la visita alla mostra fotografica è gratuito.

 

Polizia e territorio

Il questore Vallone dichiara: «La mostra arriva a Reggio Calabria e sarà ospitata dal Museo Archeologico Nazionale da oggi, martedì 21 a domenica 26 maggio 2019, nello splendido spazio di Piazza Paolo Orsi su cui si affaccia la sala dei Bronzi di Riace e di Porticello, testimoni di una tradizione millenaria su cui si è costruita la società contemporanea, a dimostrazione di come la Polizia di Stato viva il territorio di questa città e sia profondamente inserita nel tessuto storico e sociale di cui il Museo di Reggio Calabria è la massima espressione».

 

La sinergia tra istituzioni

Il direttore Carmelo Malacrino commenta: «Questa mostra è un esempio virtuoso di sinergia tra le istituzioni dello Stato che condividono una visione di sicurezza dei cittadini e della società nel segno della cultura. Sono felice di questa nuova occasione, in una collaborazione continua, che lo scorso anno ha visto la celebrazione della Festa della Polizia proprio al Museo. Ringrazio il Questore Vallone per aver voluto allestire questa esposizione nella splendida cornice del Museo, ma ancor di più per tutto il supporto che la Polizia di Stato offre quotidianamente al MArRC in ordine di sicurezza. Grazie per esserci sempre».