«Enoch ed Annie, la mano nella mano e i grandi occhi scuri i Enoch e il viso reso ardito dalle intemperie erano illuminati da una fiamma che ardeva come sull’altare. Vide e lesse in quei volti e in quegli sguardi il proprio destino». Una fanciullezza trascorsa insieme a giocare accanto al mare, quella di Enoch, Phillip e Annie di cui i due si innamorano per essere poi destinati in momenti diversi al silenzio e alla rinuncia. Una passione intensa, poi un viaggio attraverso quello stesso mare e un ritorno che diventa tormento e poi di nuovo viaggio.

È un Ulisse moderno "Enoch Arden",nato dalla penna del poeta vittoriano Lord Alfred Tennyson e poi raccontato in note dal compositore tedesco Richard Strauss. Il melologo, proposto come unica tappa in Calabria nell’ambito della rassegna Synergia 46, promossa dall’associazione Amici della Musica Nicola Antonio Manfroce di Palmi ha incantato l'auditorium della Casa della cultura Leonida Repaci. La sua storia è stata affidata alla voce vibrante dell'attrice di cinema, televisione e teatro, Vanessa Gravina, accompagnata al piano dal maestro Stefano Giavazzi.

«Un racconto di vita intenso e attuale»

«Si tratta di un melologo, quindi un monologo che va a tempo con la musica in cui gli accenti musicali sottolineano gli stati d’animo. Un racconto  - ha sottolineato l'attrice Vanessa Gravina - che non sfocia nel canto e che rappresenta un’emozione molto intensa che ogni volta si rinnova. Enoch Arden è un naufrago per amore che sceglie di affrontare il mare, lui che è figlio di un marinaio che al mare non è sopravvissuto, per salvarsi e salvare chi ama. È una storia estremamente attuale in cui l’epico attraversamento del mare è un racconto di vita e al contempo metafora della fuga dal proprio paese come dalla propria identità; una fuga che riserva sempre un prezzo altissimo.

È la storia, dunque, di un naufragio e di un ritorno. È anche la storia di un amore meraviglioso ed eterno che Richard Strauss ha raccontato dal punto di vista musicale in modo magistrale, valorizzando la straordinaria poetica di Tennyson, uno degli autori più rappresentativi dell’epoca vittoriana. Un’opera bella, alta che bisognerebbe rappresentare sempre più spesso», ha spiegato ancora l’attrice Vanessa Gravina.

Vanessa Gravina e il legame con la Calabria

Un’interpretazione molto intensa di una Vanessa Gravina molto emozionata per questo ritorno in Calabria, terra della quale si sente cittadina.

«Frequento questa terra da 25 anni. È un mio luogo di vacanza: dalla sponda di Riace marina, fino alla Locride, a Gerace, Siderno, Roccella e a Tropea dove ho girato anche delle serie, insomma un pezzo della mia vita è qui. Torno sempre molto volentieri - ha raccontato l'attrice milanese -  e devo anche dire che amo vivere la Calabria anche nei momenti più insoliti. Sono infatti una sua frequentatrice anche d’inverno; mi piace molto il mare anche in quella stagione.

Dunque è stata un’emozione ancora più forte proporre questo melologo, che abbiamo riportato in teatro appena l’allentamento delle restrizioni anti covid ce lo ha consentito, qui in Calabria e qui a Palmi, che conosco bene perché ho trascorso tanto tempo interpretando dei grandi classici della Grecia Antica. In questa terra ho conosciuto la tragedia greca classica e tornare con questo grande classico come Enoch Arden, che racconta la storia di una grande traversata, una sorta di Odissea più moderna, è stata un'esperienza davvero molto intensa, che spero di rivivere», ha concluso l’attrice Vanessa Gravina.