VIDEO | L'asp di Reggio chiude il centro vaccinale. Amara scoperta per gli anziani prima convocati e poi rimandati a casa senza aver ricevuto la dose. Uno dei dottori va dai carabinieri
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Ottantenni convocati per la vaccinazione ma, siccome un medico di famiglia accusa l’Asp di aver favorito le liste presentate da un collega, l’azienda chiude la struttura e le somministrazioni saltano. Sono inferociti a Galatro per quanto accaduto domenica scorsa, perché nessuno aveva detto per tempo agli anziani di non presentarsi nella sede indicata, e quindi la querelle sopraggiunta ha creato anche disagi e pericolosi assembramenti, inutilmente. «Io rivendico la mia scelta di denunciare – si difende il dottore Fortunato Lucia – perché ho indicato che i miei pazienti non potevano essere penalizzati rispetto a quelli di un altro collega».
L’altro medico chiamato in causa è Pietro Oliva, attualmente fuori regione, che viene difeso dal figlio Francesco, anche lui collega dei due contendenti in questa che solo apparentemente sembra una bega paesana in un centro di appena 1500 abitanti. «Mio padre non ha biocottato nulla – spiega Oliva – Lucia era stato chiamato a collaborare ma non ha voluto, chiedete a lui il perché». Un botta e risposta assai accesso, al fondo del quale vi è però l’ennesimo caos creato dall’Asp di Reggio Calabria. «Non è vero – replica Lucia – io non ne sapevo niente, l’ho saputo per caso da una paziente che ci sarebbero state le vaccinazioni».
Versioni contrapposte, con il sindaco Carmelo Panetta che ritiene «che ci sia stata una manovra politica per chiudere il punto vaccinale che a fatica eravamo riusciti a organizzare». L’Ordine provinciale dei medici non è intervenuto, Lucia e Oliva danno versioni diverse ma intanto il primo ha esposto i fatti ai carabinieri dicendo di aver agito «nel superiore interesse della legalità». Nessuna strumentalizzazione politica, si difende Lucia – che è anche consigliere comunale di opposizione – con il sindaco che lo critica perché «se il suo obiettivo era quello di non far vaccinare gli anziani a Galatro c’è riuscito», spostando sopratutto a Reggio la colpa della chiusura.
«Mi risulta – rimarca – che nello stesso giorno in cui l’Asp negava le dosi ai miei concittadini, spostava nella struttura di un paese vicino i flaconi». Insomma un Piano vaccinale a rotelle, che inquieta i cittadini - «io ero andata per il vaccino ma ora non so quando mi tocca», riferisce stizzita un’anziana – ed è proprio questa incertezza che ora in paese non sopportano, dopo che era stata presentata con grande entusiasmo dalla Regione l’intesa con i sindacati dei medici di famiglia. «Visto che per ben 2 volte l’Asp ha tentato di vaccinare a Galatro – annuncia – ho provveduto a fargli avere io stesso l’elenco degli over 80 che ci sono in paese in modo che risolvano loro il problema e assicurino anche ai mie concittadini il diritto alla vaccinazione».