Il noto legale lametino è stato assolto perché il fatto non sussiste lo scorso ottobre. Ora la richiesta di revisione del processo solo a suo carico
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Il pubblico ministero Pasquale Mandolfino ha proposto appello contro la sentenza con la quale l’avvocato Antonio Larussa è stato assolto lo scorso 28 ottobre dall’accusa di favoreggiamento personale (in merito alla latitanza di Daniele Scalise) e concorso in violenza privata aggravato dal metodo mafioso, ai danni dell'avvocato Francesco Pagliuso, ucciso ad agosto 2016.
Il gup del Tribunale di Catanzaro Paolo Ciriaco, durante il processo celebrato con rito abbreviato, aveva assolto entrambi gli imputati perché il fatto non sussiste. Oltre a Larussa, infatti, era accusata anche la sua assistente di studio Tullia Pallone. Ora la richiesta di appello che riguarda solo Larussa, difeso dall’avvocato Francesco Gambardella.
Secondo l’accusa, il noto avvocato legale lametino avrebbe favorito essendone a conoscenza la latitanza del boss del Reventino poi ucciso. Per quanto concerne, invece, la violenza privata in merito a Pagliuso avrebbe istigato esponenti della famiglia Scalise a malmenarlo e minacciarlo. Secondo la ricostruzione della Procura, Pagliuso sarebbe stato incappucciato e trascinato in un bosco dinnanzi ad una buca con la minaccia di esservi gettato dentro per aver commesso errori nella linea difensiva.