La data designata per l'avvio delle vaccinazioni in farmacia era oggi. Dopo un lungo tira e molla con la Regione e, in particolare, con il commissario ad acta, Guido Longo, le associazioni di categoria erano riuscite a strappare l'accordo che prevede la partecipazione dei farmacisti alla campagna di immunizzazione di massa.

Nessuna consegna

Ma non tutto è andato per il verso giusto, almeno a Catanzaro nel primo giorno d'avvio delle operazioni le fiale non sono state consegnate nei presidi aderenti all'iniziativa. «Siamo in attesa di ricevere i vaccini» specifica Laura Battaglia, farmacista catanzarese; circostanza confermata anche da Carlo Barbalace: «Non abbiamo ancora ricevuto i vaccini da parte dell'Asp, stiamo aspettando la consegna per poter partire con le prenotazioni». Si parte insomma con qualche giorno di ritardo sulla tabella di marcia.

I dubbi sull'incisività

«Una volta che si capirà in che numero saranno consegnati potremo incominciare con le prenotazioni - precisa Laura Battaglia -. Le prenotazioni verranno fatte direttamente in farmacia. Il vaccino che ci sarà consegnato è il Johnson e potremo vaccinare solo gli ultrasessantenni». Una scelta - quella di affidare ai farmacisti solo l'immunizzazione degli over 60, peraltro con il solo vaccino Jansenn - che ha provocato non pochi mugugni all'interno della categoria.

Cattiva pubblicità

«È un vaccino consigliato solo per gli ultrasessantenni - specifica ancora Carlo Barbalace - e che ovviamente abbiano fatto la prima dose. Quindi, questo ci limiterà molto nella operatività e nella reale partecipazione alla campagna vaccinale». Ad inficiare una campagna vaccinale che in Calabria è tornata a procedere a rilento, anche gli incidenti di percorso e i messaggi contraddittori giunti alla popolazione sulla reale efficacia dei vaccini a vettore virale, oggi forniti ai farmacisti per procedere con l'immunizzazione. «Tutta la campagna di allarmismo che c'è stata in qualche maniera ha creato timore in molte persone - ha chiarito Barbalace -. Quindi, non ci resta che attendere».