Il ministro della Salute è stato intervistato in occasione dell'evento 'Online Talk Sanità: «Siamo fiduciosi che possano emergere elementi rassicuranti su AstraZeneca, attendiamo il giudizio Ema»
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«La decisione di ieri di sospendere AstraZeneca è di natura precauzionale e la decisione è emersa dopo una valutazione dell'istituto tedesco per i vaccini. C'è stato un confronto tra i ministri della salute: ora i governi attendono il giudizio Ema per giovedì e siamo fiduciosi che possano emergere tutti gli elementi di rassicurazione per consentirci di riprendere la vaccinazione. È giusto avere cautela. C'è stato - ha spiegato Speranza - un confronto prima a livello tecnico tra i direttori delle agenzie regolatorie e poi a livello politico tra i ministri della salute che ha portato ad una misura di natura puramente precauzionale». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervistato dal direttore del Corriere della sera, Luciano Fontana, in occasione dell'evento 'Online Talk Sanità.
«Nel secondo trimestre ci aspettiamo oltre 50 mln di dosi, di cui 7,3 mln di J&J che è un monodose, e nel terzo trimestre ci aspettiamo fino a 80 mln di dosi, quindi c'è un'accelerazione forte che dobbiamo poi tradurre in capacità logistica di somministrare i vaccini sul territorio». Per questo, ha detto il ministro, «stiamo lavorando a una norma che consentirà anche agli infermieri di contribuire alla campagna vaccinale, e anche alle farmacie. Stiamo organizzando una rete articolata».
«Numeri alti causa variante inglese»
«Siamo ancora in una situazione non semplice ma una svolta è vicina. A incidere sui numeri - ha spiegato - è stata la variante inglese e abbiamo ancora una fase non semplice ma abbiamo strumenti che prima non avevamo e in questo momento in Italia abbiamo fatto quasi 7 mln di vaccinazioni. Quindi dobbiamo essere molto prudenti nella gestione delle prossime settimane perché dobbiamo piegare la curva, ma voglio dare anche un messaggio di fiducia perché abbiamo gli strumenti per uscire da questa stagione».
«Valuteremo obbligo vaccinazioni ai sanitari»
«Credo sia una richiesta giusta e comprensibile e che dobbiamo assumere nel più breve tempo possibile – continua in merito alla richiesta di uno scudo legale da parte dei medici -, penso che il governo debba lavorare nelle prossime ore per dare una risposta positiva a questa richiesta». E sulla possibilità di rendere obbligatoria la vaccinazione ai sanitari risponde: «Nelle prossime ore dovremo fare anche un confronto a livello di governo e da parte mia c'è la massima disponibilità. Stiamo valutando i numeri definitivi e sulla base dei numeri finali della vaccinazione tra i sanitari valuteremo, ma la maggioranza si è vaccinata».
Recovery Fund e rapporto Stato-Regioni
«Dentro il Recovery Fund investiamo risorse strategiche per il rafforzamento della medicina sul territorio, per un Servizio sanitatio nazionale sempre più vicino e prossimo al cittadino e puntiamo a far diventare l'Italia il primo Paese in Ue per assistenza domiciliare arrivando alla media del 10% contro il 6% della media Ue. Sul tema del rapporto con le Regioni credo sia utile sviluppare una riflessione: sono prevalse pulsioni ultrafederaliste o ultracentraliste, io credo invece nella necessità di sedersi con i governatori per trovare un equilibrio tra Stato e Regioni. È un tema che dobbiamo avere la forza di affrontare e si deve lavorare per trovare un nuovo punto di equilibrio anche alla luce di questa esperienza della pandemia».
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