«Oggi è un giorno speciale proprio come 7 anni fa, un giorno indimenticabile, ricco di emozioni e soddisfazioni e grazie a questi anni insieme che mi sento realizzato e felice al 100% tutto merito tuo vita mia buon compleanno di vero cuore». Così scriveva su Facebook pochi giorni fa, lo scorso 15 settembre, Angelo Frija. Augurava al figlio più grande buon compleanno. In quelle parole tutto l'amore che solo un padre può provare verso il proprio figlio. Poche ore dopo segue il post del video della festa del «suo campione» con tutti gli altri bimbi. Andando a ritroso, il 20 agosto, una foto ritrae invece tutta la famiglia davanti alla torta per il secondo compleanno di Nicolò. Sono gli ultimi compleanni felici. Anche sul profilo Facebook di Stefania Signora, la giovane mamma morta, scorrono decine di foto. Momenti spensierati, momenti di vita quotidiana insieme ai suoi bambini e al marito. Al mare, in casa, per strada. Aveva trent'anni ed era piena di vita. Si era sposata molto giovane ed aveva messo in piedi una famiglia molto unita. Lei è sempre in compagnia dei suoi figli e di suo marito. Sorridente e solare, proprio come la descrivono gli amici. Fiera della sua famiglia, innamorata dei suoi bambini e del suo uomo. In ogni scatto ci sono baci e abbracci. 


Oggi il ritratto di quella giovane famiglia felice sui social è stata spazzata via per sempre da un’immane tragedia. Il sorriso ha lasciato il posto allo strazio. Lo strazio di un papà e di un’intera comunità ancora sotto shock. Un inferno di fango, acqua, detriti ha travolto la 30enne e i suoi due piccoli. Il corpo della donna e di Cristian, il figlio più grande, sono stati recuperati questa mattina. Si cerca invece ancora disperatamente Nicolò, il bimbo più piccolo di due anni. Flebili le speranze di ritrovarlo ancora in vita.


Stefania ieri sera, come tutte le sere, tornava a casa, nella sua casa di Gizzeria Lido. Uscita dal call center dove lavorava, si è recata dalla suocera per prendere i due bambini e nel tragitto è stata sorpresa da un nubifragio mentre rientrava a casa. Secondo una prima ricostruzione sarebbe scesa dalla sua automobile per cercare di mettere i salvo i due bimbi ma sarebbe stata investita dalla furia dell’acqua del torrente Cantagalli esondato all’altezza di San Pietro Lametino. Ha fatto in tempo a chiamare il marito intorno alle 20:00 per chiedere aiuto. Poi il silenzio. La famiglia dà l'allarme. Iniziano  le ricerche, stamattina la scoperta del veicolo abbandonato ancora con le quattro frecce inserite e dei corpi di mamma e figlio.


San Pietro Lametino e la Calabria intera, già duramente provata, piangono l’ennesimo dramma. E anche se già in queste ore si rincorrono le polemiche e le voci che parlano di tragedia annunciata e di presunte responsabilità, di chi avrebbe dovuto fare e non ha fatto, oggi è soltanto il giorno del dolore.

 

Manuela Serra

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