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Un mixer per spettacoli dal vivo presente nel pub potrebbe essere stato il modesto compenso per appiccare il rogo nel Tonnina's pub. È quanto emerge dalla confessione di Gennaro Fiorentino, fermato con l'accusa di danneggiamento seguito da incendio e morte come conseguenza di altro delitto.
Il lavoro investigativo della Procura di Catanzaro e della Squadra mobile sul rogo del pub, comunque, non si ferma. Secondo quanto si apprende, il racconto di Gennaro Fiorentino presenterebbe ancora molti punti da chiarire. L'indagato ha sostenuto di aver agito senza informare del suo piano il cognato, titolare del pub, e di avere progettato tutto da solo per aiutare il parente che si trovava in difficoltà economiche. Nella sua confessione sostiene di non sapere come i due ragazzi abbiano portato le tre taniche di benzina all'interno del locale, visto che lui si sarebbe limitato a prendere i due giovani a Borgia e a lasciarli a qualche centinaio di metri di distanza dal pub privi del carburante.
Altro punto oscuro sono le chiavi. Secondo le risultanze investigative i due sarebbero entrati senza scassinare la porta, eppure Fiorentino sostiene di non avergli mai consegnato le chiavi.