Pub in fiamme per lucrare sull’assicurazione, fermato parente del titolare

L’azione messa in atto con l’intenzione di far fronte ad una serie di debiti. Il collaboratore e congiunto avrebbe incaricato i due giovani rimasti uccisi di appiccare le fiamme
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di Redazione
6 aprile 2018
11:08

Si stringe il cerchio intorno al drammatico incendio che ieri devastato il pub Tonnina’s di Catanzaro Lido uccidendo i due giovani che avevano appiccato le fiamme. Le indagini hanno infatti accertato che l’incarico è stato conferito a  Paonessa e Sergi da Gennaro Fiorentino, 47 anni, collaboratore e parente del titolare del locale andato a fuoco, intenzionato così a lucrare il rimborso della assicurazione accesa sull’attività commerciale al fine di far fronte ad una seria esposizione debitoria.  Rimane allo stato esclusa, quindi, l’ipotesi che l’evento sia da ricondurre a motivazioni estorsive come pure non vi è evidenza di qualsivoglia coinvolgimento nella vicenda della criminalità organizzata.

 


Le indagini coordinate dal sostituto Procuratore di Catanzaro, Chiara Bonfadini con la supervisione del Procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del Procuratore. Nicola Gratterie condotte dalla Squadra Mobile hanno consentito una meticolosa ricostruzione dell’evento delittuoso.

Fermato Fiorentino

Fiorentino, a seguito di puntuali contestazioni delle risultanze investigative acquisite a suo carico dagli operatori della squadra mobile, nel corso di un lungo interrogatorio, condotto dal sostituto procuratore Chiara Bonfadini durante la notte, ha in effetti ammesso le proprie responsabilità ed è stato, nelle prime ore della mattinata, sottoposto a fermo di indiziato di delitto per i reati di danneggiamento seguito da incendio e morte come conseguenza di altro delitto. Dopo le formalità di rito Fiorentino è stato associato alla locale casa circondariale in attesa dell’udienza di convalida.

Ricostruita la dinamica

I sopralluoghi tecnici e le investigazioni svolte anche grazie alle testimonianze delle persone informate sui fatti  nonché delle intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate nell’immediatezza hanno consentito di accertare che i due giovani, introdottosi nel locale utilizzando chiavi originali e dissimulando una effrazione, una volta all’interno avrebbero cosparso una copiosa quantità di liquido infiammabile su tutta la superficie utilizzando tre taniche contenenti circa 80 litri di benzina ed un erogatore del tipo nebulizzatore per agricoltura,  rinvenuti dal personale operante  durante la ricognizione dei luoghi interessati all’incendio.

Il combustibile, evaporando negli ambienti, avrebbe saturato l’aria e una volta innescato l’incendio da parte dei due intrusi, si sarebbe determinata un'esplosione che li ha imprevedibilmente investiti ed impossibilitati a sfuggire alle fiamme che sono immediatamente divampate uccidendoli.

 

 

 

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