I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria - con il coordinamento della locale Procura - hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo in via d'urgenza di quote sociali e dell'intero patrimonio aziendale di due società, la "Ma.Co. Costruzioni S.r.l." e la "cooperativa sociale Le Rasole", nonché' di due unità immobiliari, con relative pertinenze, a Reggio Calabria, per un valore complessivo di 1,1 milioni di euro. Con il medesimo provvedimento è stato disposto anche il sequestro "per equivalente" di beni che costituiscono il profitto dei reati tributari contestati a quattro indagati, per un importo complessivo di 443.583,84 euro.

Le indagini della Finanza

La vicenda trae origine da una precedente indagine, del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria, in materia di reati fallimentari e fiscali che ha riguardato due società, "I Picari S.r.l." e "Termoidea S.r.l.", nel corso della quale sono state denunciate 12 persone. In particolare sette sono indagate a vario titolo di appropriazione indebita, truffa aggravata, riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, in quanto avrebbero depauperato le casse e il patrimonio aziendale di quattro società, due già fallite.

Il ruolo del centro di accoglienza

 Ci sarebbero stati acquisti personali nonché' di un immobile, cessioni di credito, appropriazione di incassi. Inoltre sarebbero stati stipulati, attraverso una cooperativa che aveva gestito fino al 2013 un centro di accoglienza per migranti e richiedenti asilo a Rogliano (CS), convenzioni con la Protezione Civile della Calabria e il Ministero degli Interni relative alla gestione del centro. Gli accertamenti svolti hanno evidenziato la sussistenza di condotte di truffa aggravata ai danni degli enti pubblici, atteso che gli amministratori di fatto della cooperativa hanno falsamente attestato agli stessi l’idoneità della struttura ricettiva con specifico riferimento alla presenza di adeguati posti letto (300 dichiarati, in luogo dei 155 effettivi) e alla disponibilità di due strutture alberghiere (anziché, di fatto, di una sola), conseguendo, tra l'altro, indebitamente la somma complessiva di 209.930. Avrebbero quindi riciclato i proventi derivanti dalle condotte di bancarotta fraudolenta, concernenti il fallimento della società "I Picari Srl".

 !banner!

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto l'esecuzione di un decreto di sequestro preventivo d'urgenza con il quale è stata disposta apposita misura cautelare reale dei beni considerati prodotto/profitto dei reati bancarotta fraudolenta per distrazione e di truffa aggravata e per equivalente fino alla concorrenza di 443.583,84 euro.