Questa mattina, al termine di una complessa attività d’indagine della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, in Reggio Calabria, Napoli, Brescia, Catania, Torre del Greco (NA), Arzano (NA), Melito di Napoli (NA), Sant’Antonio Abate (NA), Ischia (NA), Castrezzato (BS), Isola del Liri (FR), Grana (AT), i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Cosenza, coadiuvati da quelli del Reparto Operativo TPC di Roma, dei Nuclei TPC di Napoli, Roma, Bari, Perugia, Firenze, Monza, Torino, della Sezione TPC di Siracusa e dell’Arma territoriale hanno dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale Ordinario di Reggio Calabria e a 20 decreti di perquisizione, emessi dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di opere d’arte, quali dipinti, sculture in bronzo e marmo, oggetti chiesastici, provento di furto in territorio nazionale ed alla loro esportazione illecita, per la successiva commercializzazione in ambito internazionale.

Le indagini

I suddetti provvedimenti scaturiscono dall’esito di un’indagine, convenzionalmente denominata “Antiques”, svolta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza supportati dai militari del Nucleo Tpc di Napoli e coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dai sostituti Giovanni Calamita e Alessandro Moffa.

 

Le investigazioni, avviate nel novembre del 2015 a seguito di un controllo ad esercizio commerciale d’antiquariato di Reggio Calabria e corroborate anche da attività tecniche e di riscontro mediante l’utilizzo della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, hanno consentito di:

acquisire numerosi elementi investigativi di colpevolezza nei confronti dei componenti di un pericoloso sodalizio criminale, con base a Napoli e provincia e con ramificazioni nel bresciano, dedito alla ricettazione di beni antiquariali trafugati sul territorio nazionale e commercializzati anche tramite antiquari calabresi compiacenti ovvero esportati illecitamente per essere venduti presso fiere di settore in Francia, come Avignone e Montpellier; recuperare diverse opere trafugate, alcune di rilevante importanza, nonché un ingente quantitativo di oggetti d’antiquariato esportati in territorio francese, senza la prescritta autorizzazione dei competenti organi del MiBAC.

I beni trafugati

 

Nello specifico venivano recuperati beni di rilevanza storico artistica,  provento di furto ai danni di abitazioni private del territorio nazionale, tra i quali emerge, per importanza, un dipinto, olio su tela, del ‘700, raffigurante “Madonna con Bambino”, di Scuola Napoletana, trafugato nel 2014 da un palazzo nobiliare di Arcevia (AN) (visibile nel contributo video trasmesso), nonché di sequestrare, al valico di Ventimiglia (IM), al confine con la Francia, centinaia di beni antiquariali, costituiti prevalentemente da elementi di arredo antico e di pregio, quali sculture in marmo e bronzo, consolle, dipinti su tavola e su tela, suppellettili antichi in argento, ceramica e porcellana, trasportati a mezzo di furgoni presi a noleggio per l’occasione dagli appartenenti al sodalizio criminale (visibili nel contributo video trasmesso).

Il valore economico di tutti i beni sequestrati è stato stimato in circa 1.500.000 Euro.  

Gli indagati

I destinatari delle misure cautelari personali degli arresti domiciliari sono:

Luigi Benducci, cl. 1980;

Pasquale Iuliano, cl 1968;

Giuseppe Pedata, cl. 1973;

Raffaele Petti, cl. 1951.