La nuova pronuncia dei giudici di secondo grado dopo l'annullamento con rinvio imposto dalla Cassazione. La Forgia assolto dall'accusa più grave
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Dalla Cassazione alla Corte d'Appello di Catanzaro. Nella giornata di oggi, mercoledì 7 giugno, i giudici di secondo grado, del collegio presieduto dal presidente Loredana De Franco (consiglieri Ippolita Luzzo e Carmela Tedesco), hanno emesso la nuova sentenza contro gli imputati coinvolti nell'indagine della Dda di Catanzaro, denominata "Fructorum".
Un'inchiesta venuta alla luce nel 2018, a seguito del grande lavoro investigativo coordinato all'epoca dai magistrati Nicola Gratteri, Vincenzo Luberto e Vincenzo Capomolla, nei confronti di una presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico ed operante in provincia di Crotone. I presunti narcotrafficanti avrebbero nascosto la droga nelle cassette della frutta distribuendola in Calabria e anche in Sicilia.
Dopo l'annullamento con rinvio da parte della Suprema Corte, in appello i giudici hanno rideterminato alcune pene assolvendo Ferdinando La Forgia (difeso dall'avvocato Giorgia Greco) per il capo associativo relativo al narcotraffico ma riconoscendolo colpevole per tre episodi di spaccio. Nello specifico la Corte d'Appello di Catanzaro, ha condannato a 7 anni e 6 mesi Antonio Gaetano, a 15 anni Pantaleone Laratta, a 7 anni Gaetano Manica, a 7 anni e 8 mesi Fabio Marino, a 7 anni Luigi Marino, a 4 anni, 11 mesi e dieci giorni Ferdinando Marchio, a 2 anni, 9 mesi e dieci giorni Ferdinando La Forgia, e infine a 8 anni, 11 mesi e dieci giorni Francesco Ruggiero.