Per questo era sfuggito all'operazione scattata ieri a Reggio Calabria contro la cosca Libri. Per gli inquirenti sarebbe affiliato alla cosca Libri. Tra i reati contestati anche il concorso in estorsione e rapina
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Era in Francia, per questo si era sottratto all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta Theorema-Roccaforte. Ma oggi Angelo Chirico è rientrato e si è costituito ai carabinieri del comando provinciale. Nella giornata di domani sarà sottoposto ad interrogatorio di garanzia, alla presenza del suo legale, l’avvocato Domenico Putrino.
Secondo la Dda di Reggio Calabria, Chirico sarebbe un partecipe della cosca Libri, collaboratore diretto del padre Filippo, nonché del defunto boss Pasquale Libri. Il giovane sarebbe l’esecutore di direttive impartite da questi ultimi, preposto a gestire gli interessi della cosca nel settore delle scommesse on line, nonché alla riscossione dei proventi delle estorsioni.
Fra i capi d’imputazione compare anche il concorso in estorsione e rapina, aggravate dal metodo mafioso nei confronti dei titolari di un punto scommesse in pieno centro a Reggio Calabria. Chirico deve rispondere pure dell’accusa di aver concorso all’intestazione fittizia del circolo culturale Hazzard di Cannavò nei confronti di Elisabetta Ferro, così come dell’intestazione fittizia del centro scommesse “Assocuori” di Ciccarello, attribuito a Maria Chirico, e di quello di Pellaro, attribuito a Daniele Domiziani.