Disposta dal Gip distrettuale di Catanzaro dopo le scarcerazioni decise nei giorni scorsi dal Tribunale della Libertà per difetto di motivazione
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Sono state nuovamente arrestate le sette persone coinvolte nell’operazione Testa del Serpente del 13 dicembre scorso per le quali il Tribunale della Libertà aveva disposto la scarcerazione per difetto di motivazione dell’ordinanza con la quale il Gip di Cosenza Giuseppe Greco ne aveva disposto la custodia cautelare. Su richiesta della Procura di Catanzaro, il Gip Distrettuale Piero Carè ha deciso per la traduzione in carcere di Marco e Luigi Abbruzzese, Adamo Attento, Francesco Casella, Carlo e Giovanni Drago. Pasquale Germano è invece andato ai domiciliari.
Le altre misure decise dal Gip
Il Gip distrettuale si è inoltre espresso in ordine alle misure restrittive avanzate anche nei confronti degli altri indagati, disponendo il carcere per Nicola, Antonio e Francesco Abbruzzese, Roberto Porcaro, Danilo e Alberto Turboli, Antonio Mariotta, Antonio Bevilacqua, Andrea D’Elia, Claudio Alushi. Per Antonio Colasuonno sono scattati invece i domiciliari. Arrestato e posto ai domiciliari anche un poliziotto in servizio alla questura di Cosenza, D.B., coinvolto nell’inchiesta.
Gli interessi della criminalità su Cosenza
L'inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha disarticolato le cosche degli italiani e degli zingari operanti a Cosenza operanti in particolare nello spaccio di sostanze stupefacenti e nel racket delle estorsioni. Tra gli indagati anche alcuni soggetti coinvolti nell'omicidio di Luca Bruni.