Le indagini, coordinate dalla Dda di Catanzaro, sono scattate dopo la denuncia di un imprenditore: in più occasioni avrebbero taglieggiato per i lavori che stava eseguendo
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Due persone sono state arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Crotone che nei loro confronti hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip distrettuale, con l'accusa di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso. Si tratta di Mario Giuseppe Fazio, 55 anni, e Francesco Serra, di 33 anni, entrambi di Strongoli, nel Crotonese.
Le indagini, coordinate della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e delegate ai militari del Reparto operativo di Crotone, sono scattate in seguito alla denuncia di un imprenditore edile del luogo al quale i due uomini avrebbero tentato di estorcere denaro nel periodo tra il 26 novembre ed il 12 dicembre 2024. In particolare, l’attività di indagine ha ricostruito, sul piano cautelare, anche attraverso l'acquisizione delle immagini della videosorveglianza, almeno tre distinti episodi in cui gli indagati avrebbero preteso la immediata corresponsione di somme comprese tra 1.500 a 3.000 euro, a titolo di estorsione per i lavori che l’imprenditore edile stava eseguendo.
A chiedere i soldi, in occasioni diverse, sarebbe stato Fazio sostenendo che gli servivano per pagare l'avvocato. Serra, invece, da quanto emerge dalle indagini, avrebbe fatto da intermediario (con telefonate all'imprenditore per prendere appuntamenti) e da autista a Fazio. Secondo quanto riferito dalla parte offesa ai militari, Fazio sarebbe andato negli uffici dell'azienda per lamentarsi del fatto che l'imprenditore si era rivolto ai carabinieri.
Mario Giuseppe Fazio, detto "Peppe a Mafia", è ritenuto dagli inquirenti legato alla cosca Giglio ed è noto alle cronache essendo stato già condannato in via definitiva nel 2009 nel processo Obra (sui taglieggiamenti alla società Biomasse) con pena di 4 anni già espiata; era stato coinvolto anche in due processi con l'accusa di omicidio – quello di Michele Masucci del 29 novembre 2007 e quello di Giuseppe Castiglione del 29 gennaio del 2000 – da cui è stato però assolto.