Catanzaro - Il consigliere regionale Domenico Tallini sentito ieri per quattro ore dal Tribunale di Catanzaro nel processo per la nomina di Alessandra Sarlo, moglie del giudice Giglio, al dipartimento controlli della Regione. Per lui, come per l'ex governatore Giuseppe Scopelliti, ipotizzato il reato di abuso d'ufficio.


"Fin dall'inizio – ha detto l'ex assessore– ho cercato di portare avanti la figura di Luigi Bulotta, già dipendente regionale e, inoltre catanzarese, perché ho verificato che il suo curriculum per diventare dirigente del Dipartimento era perfettamente in regola. Perché in base a una sentenza della Corte costituzionale bisognava procedere con la nomina di un interno. Ma poi nella seduta dell'11 giugno ho cambiato idea. Cioè – ha spiegato – era giusto che a valutare i dipendenti fosse un esterno. Alessandra Sarlo? Non ne ho mai sentito parlare, ma a quel punto l'ho condivisa".


"La scelta del dirigente la fa la giunta – ha concluso – ma io non ho mai partecipato alle sedute. Apprendo il risultato dai verbali. Penso che il presidente della giunta abbia condiviso la scelta con i componenti".