Giovanni Bombardieri
 
 
Nonostante annullamenti e pronunce del Tar e del Consiglio di Stato, il Csm sceglie per la terza volta Bombardieri come Procuratore di Reggio Calabria. L’organo di autogoverno dei giudici non si è fatto mettere sotto dalla giustizia amministrativa, che aveva dato ragione al ricorrente Seccia. Ora speriamo che questo valzer di ricorsi e nomine finisca: fate ballare i criminali, non i magistrati.
Nicola Irto
 
 
Bravo il segretario regionale del Pd che ha nominato la segreteria regionale del partito con uomini e donne “fuori dal palazzo”. Insomma, resta fuori chi ha o ha avuto incarichi istituzionali. Niente catapultati, capi bastone, consiglieri e onorevoli. Ora che Irto ha fatto una segreteria fuori dal palazzo aspettiamo che faccia finalmente un Pd fuori da personaggi affamati di posti e prebende.
Manetti Bross
 
 
I registi di origine calabrese (per parte di madre) stanno girando un film a Palmi con Rocco Papaleo per raccontare la storia della squadra di calcio Us Palmese, antica compagine del panorama calcistico calabrese. Insomma, dopo il successo di Diabolik il re del crimine, i Manetti Bros vengono in Calabria per parlare di gente normale. Di solito i registi vengono in Calabria per trovare Diabolik.
Mario Occhiuto
 
Il senatore di Forza Italia ed ex sindaco di Cosenza è stato condannato a tre anni e sei mesi per bancarotta fraudolenta. La vicenda riguarda una società fallita nel 2014, la Ofin. Non è un bel periodo per Mario, che si dichiara innocente e ricorrerà in Appello. Per ora si godrà la presenza in Senato dove potrà ammirare il Governo che sta mandando in bancarotta l’Italia.
Carlo Calenda
 
 
Il leader di Azione si è fatto mettere sotto da Renzi, che gli ha fregato parlamentari e consiglieri e gli ha mandato il movimento a gambe all’aria. Carletto ammette la fregatura. «Boschi dice che sono pazzo. Renzi sostiene che ho preso le pillole sbagliate», ha detto. «Credo però che sia arrivato il momento di un time out, se voglio salvare almeno la dignità». Tempo scaduto, Carlo.  
Giovanni Bilardi
 
 
La Corte dei Conti ha condannato l’ex consigliere regionale al pagamento di 313mila euro per l’illegittimo utilizzo dei fondi destinati ai gruppi. Nel mirino viaggi e soggiorni per sé e il suo autista, rimborsi carburante, pranzi e cene per sé e altri amministratori, contributi ad associazioni etc. Avviso ai naviganti: ormai con i soldi dei gruppi ci si può pagare solo più la carta igienica.