«Mi dispiace molto per tutti. Quello che è successo non possiamo cambiarlo, la vita è crudele. Molte persone sono morte, in tanti qui hanno perso la loro famiglia, i loro parenti». Questa la testimonianza di un parente dei tanti che si sono riuniti fuori dal PalaMilone di Crotone, dove è stata allestita la camera ardente per le vittime del naufragio di Cutro.

«Sono qui per gli altri e cerco di aiutarli, mandando le foto che le persone mi girano a diverse organizzazioni, scambiando i loro numeri cosi da poterli mettere in contatto per cercare di aiutarli. Cerco di fare mio un po' del loro dolore, così da rendere tutto un po' più facile».

«Non ci credo ancora che qui siano morte così tante persone. Dormo ogni notte nella speranza che questo sia solo un incubo e che possa finire. Ma no, non è normale che qui tante persone abbiano perso la vita. Non voglio dire più niente, sono stanco, sono stanco della mia vita, non ho più pazienza, non so più cosa dire, scusate», ha continuato.

Non è mancato però un ringraziamento alle istituzioni e agli italiani: «Grazie per il vostro aiuto, grazie agli italiani, alle organizzazioni che sono qui ad aiutarci, alle persone che sono venute qui da diversi Paesi e al governo italiano. Abbiamo l'aiuto delle persone che danno alloggi, che scambiano informazioni. Questo è molto umano».